Di seguito, il comunicato stampa di USB Scuola.
Il comunicato stampa
Il 6 maggio, primo giorno delle vergognose prove INVALSI, USB Scuola sarà in sciopero con le lavoratrici e i lavoratori che si oppongono al continuo impoverimento della scuola pubblica statale. L’impoverimento dei saperi, annichiliti da un modello didattico tutto finalizzato all’acquisizione di competenze funzionali alle volontà padronali che dominano il mondo del lavoro. L’impoverimento delle risorse, sempre meno disponibili per assumere il personale precario, per mettere in sicurezza gli edifici, per dimezzare classi sempre
sovraffollate, per restituire dignità al lavoro e allo studio.
Scioperiamo per riprenderci tutti quei diritti che ci sono stati strappati: di sciopero, sempre meno agibile ai lavoratori; di mobilità dei docenti, sempre più vincolati; di formazione e aggiornamento, che il Ministro dell’Istruzione intende imporre dall’alto e legare agli aumenti salariali. Le scelte del Ministro sono autoritarie e vigliacche, in quanto si intende attuarle mediante il Decreto PNRR 2, scrollandosi di dosso l’opposizione dei lavoratori, annichilendo la funzione democratica del Parlamento, sempre più svilita negli ultimi anni.
USB Scuola non tace, non si fa intimorire, non vuole permettere altri colpi di mano. Saremo in piazza domani, 22 aprile, per lo Sciopero Operaio e manifesteremo insieme agli studenti e a tutti i lavoratori per rivendicare insieme il diritto a un salario dignitoso, per azzerare le spese militari in favore di investimenti in scuola, sanità e pensioni, per l’abolizione dell’ Alternanza Scuola-Lavoro e per sostenere l’istituzione del reato di
omicidio sul lavoro, una necessità impellente alla luce del numero di lavoratrici e lavoratori vittime dell’assenza di misure adeguate di sicurezza e dei troppi studenti che durante i periodi di ASL, PCTO o stage (cambiano nomi e sigle, non i risultati) sono rimasti uccisi o hanno riportato lesioni anche gravi.
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Il 22 aprile intendiamo dimostrare che USB è e resta una Organizzazione solida e compatta, che non si lascia intimorire da atti ridicoli e vili, come una pistola nascosta da ignoti in un bagno destinato al pubblico, ma che crede invece che il percorso sia quello giusto: rivendicare con la forza delle lotte i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, e la fine della guerra.
Saremo in piazza il 6 maggio, mentre a Roma si svolgerà il Congresso della Federazione Sindacale Mondiale, per la tutela dei diritti degli insegnanti e del personale ATA. Non ci fermiamo. Non ci fermeranno.
Foto di repertorio