Di seguito, pubblichiamo la lettera di una cittadina che si definisce indignata. Ecco la sua storia:
Sono una cittadina che scrive per segnalare l’ennesimo problema con le prenotazioni per le prestazioni
sanitarie nella Regione Lazio. In allegato troverete una ricetta elettronica datata 11 luglio 2022 per una prima
visita radioterapica. La paziente interessata è mia zia, settantatreenne e, come si intuisce dalla prescrizione,
con un grave problema di salute.
La prescrizione, infatti, ha una priorità B, ovvero dovrebbe essere effettuata entro dieci giorni. Peccato, però, che al momento della prenotazione al servizio CUP regionale, mi abbiano detto che la prima data disponibile è il 30 di agosto, cioè, tra più di un mese e mezzo! Alla mia richiesta di trovare un modo per anticipare la visita, vista l’urgenza, mi è stato risposto che il centralino non trovava altre possibilità. Ora, mi dico, è ammissibile che in un Paese civile, dove il diritto alla salute dovrebbe essere tutelato, ci si riduca a dover aspettare tanto per una visita o una terapia da cui DIPENDE LA VITA DI UNA PERSONA? E quindi queste ricette mediche con carattere di urgenza a che servono se poi, puntualmente, l’urgenza non viene rispettata?
Sono arrabbiata, indignata e preoccupata perché assisto impotente alla sofferenza di un familiare a cui viene negata la possibilità di curarsi per le lungaggini e i tagli continui che vengono perpetrati sulla Sanità pubblica che TUTTI i cittadini pagano con le proprie tasse. Mi aspetto che si faccia qualcosa, e presto per risolvere questa e altre situazioni simili perché non tutti hanno la possibilità di rivolgersi alla Sanità privata, spendendo migliaia di euro e, soprattutto, la Sanità DEVE essere pubblica perché un diritto inalienabile del cittadino!