Beni mobili ed immobili, nonché denaro e quote sociali, sono stati sequestrati nei confronti di 22 amministratori di società dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, che hanno anche arrestato il titolare di un’impresa, in esecuzione di un decreto emesso dal G.I.P. del Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura della Repubblica.
I controlli delle Fiamme Gialle
Le Fiamme Gialle della Compagnia di Colleferro, durante una verifica fiscale a una ditta individuale di Artena operante nel settore delle ristrutturazioni edilizie, si sono imbattute in una vera e propria “cartiera”, dedita alla seriale emissione di fatture false ad altre imprese situate ad Artena, Colleferro, Rocca Priora, San Cesario, Velletri, Roma e nelle province di Teramo, Pisa, Napoli e Latina, che, in tal modo, conseguivano indebiti vantaggi fiscali, abbattendo i ricavi e maturando un ingente credito di IVA, da utilizzare in compensazione con altre posizioni debitorie fiscali e previdenziali.
Gli approfondimenti, che hanno anche riguardato le movimentazioni sui conti correnti bancari riconducibili alle persone e alle imprese coinvolte nella pratica fraudolenta, hanno fatto piena luce sulle modalità di retrocessione alle imprese beneficiarie delle fatture (inesistenti) delle somme bonificate all’emittente, che avveniva con denaro contante, parte del quale occultato in finte travi di legno presso l’abitazione di uno degli indagati.
L’uomo colpito dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere, incurante delle indagini, aveva disinvoltamente
costituito un’ulteriore società proprio per proseguire la lucrosa attività.
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Complessivamente, sono indagate 22 persone per l’ipotesi di reato di emissione e utilizzo di fatture per
operazioni inesistenti e, in attesa di giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati.
Gli elementi raccolti dai militari hanno permesso alla Procura della Repubblica di ottenere dal G.I.P. l’emissione del provvedimento cautelare.
L’operazione si inquadra nella più ampia azione posta in essere dall’Autorità Giudiziaria e dalla Guardia di
Finanza di Roma a contrasto delle frodi fiscali che alterano le regole del mercato e danneggiano i cittadini e gli imprenditori onesti.
Per dovere di cronaca, e a tutela degli indagati, precisiamo che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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