75 milioni di investimenti in totale stanziati dal comune di Roma per la riqualifica dell’ex-caserma di Via Guido Reni e del quartiere Flaminio. L’idea della giunta del sindaco Gualtieri è quella di istituire a Roma un Museo della scienza per donare a Roma e ai romani uno spazio di cultura, un centro di dialogo e di diffusione della cultura scientifica che manca da oltre trent’anni, fatti di promesse elettorali montate a dovere e bandi soffocati dalla burocrazia.
La presentazione del bando al Campidoglio
Presente anche il Professore di fisica premio Nobel nel 2021 Giorgio Parisi che ha preso parte alla cerimonia di presentazione del bando internazionale di progettazione del il 14 novembre in Campidoglio. Parisi ha poi preso parola in un bellissimo discorso sul ruolo fondamentale del nuovo museo della scienza di Roma, al quale ha dato un prezioso contributo preparatorio e che sicuramente continuerà ad essere presente in tutte le fasi di progettazione.
Le parole del premio Nobel Giorgio Parisi
Come ha dichiarato Giorgio Parisi nel suo intervento: “Trasmettere l’entusiasmo per la Scienza: questa è la sfida! Il MSR dovrà costituire uno strumento di formazione, di rappresentazione e di diffusione del metodo scientifico e della cultura scientifica nel suo insieme. Deve avere inoltre il compito di conservare e valorizzare la memoria della storia e dei progressi scientifici. Questa prospettiva dovrà essere finalizzata anche al potenziamento dell’aspetto didattico attraverso un’apertura agli studenti di tutti i livelli scolastici e diventare uno strumento per favorire l’azione di orientamento indispensabile per il potenziamento delle discipline STEM”.
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Il progetto finale e il discorso del sindaco Gualtieri
La superficie complessiva del museo sarà di oltre 19000 mq dove 9000 andranno a ricoprire tutto lo spazio espositivo del complesso museale e 1100 saranno dedicati agli spazi della ricerca.
Le parole del Sindaco di Roma Gualtieri nel suo intervento in Campidoglio : “Il Museo, oltre ad avere straordinarie potenzialità divulgative e didattiche, consentirà l’integrazione di tutte le discipline scientifiche in raccordo con le altre formidabili risorse culturali della città: l’archeologia e l’arte.”
Non mancheranno di certo spazi verdi/serre e i spazi di servizio come la terrazza della caffetteria e spazi studio per tutti i ragazzi che lo vivranno. Il concorso è aperto a progettisti italiani e stranieri e si concluderà entro maggio 2023 con l’imperativo di posare la prima pietra nel 2025
Foto di repertorio