Nell’ambito dei servizi volti alla prevenzione dei furti per l’afflusso dei turisti giunti a Roma per la maratona, i Carabinieri del Gruppo di Roma hanno arrestato 9 persone in tutto il centro storico, gravemente indiziate del reato di furto.
Tre uomini di origini bosniache di 33, 44 e 50 anni, già noti alle forze dell’ordine, provenienti dal campo nomadi di via Pontina, sono stati sorpresi da una pattuglia dei Carabinieri del Comando di Piazza Venezia, in via del Fagutale, subito dopo aver infranto il vetro posteriore sinistro di un’autovettura con targa tedesca ed aver asportato uno zaino di pronto soccorso di emergenza, con relativo materiale di primo intervento. I tre uomini sono stati arrestati perché gravemente indiziati del reato di furto aggravato in concorso. La refurtiva molto particolare è stata restituita al proprietario, un infermiere tedesco che accompagna a Roma un paziente. In due diversi episodi i Carabinieri del Nucleo Scalo Termini hanno arrestato un giovane di 24 anni, originario della Libia, senza fissa dimora e un ragazzo di origini georgiane di 34 anni, sorpresi entrambi mentre cercavano di portare via della merce senza pagarla da un negozio in zona Termini.
Sempre perché indiziate del reato di furto, due ragazze originarie del sud America, di 25 e 19 anni, sono state arrestate dai Carabinieri della Compagnia di Roma Centro dopo aver tentato di asportare merce da un negozio di via Nazionale.
In ultimo, i Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina hanno arrestato un 34enne algerino, già noto alle Forze dell’Ordine, sorpreso mentre si impossessava di un portafogli di una giovane turista in via dei Pastini. Recuperato il portafogli, l’indagato è stato arrestato e condotto in caserma.
Le vittime dei furti hanno tutte presentato regolare denuncia e nel corso delle udienze tenutesi presso le aule di piazzale Clodio, gli arresti sono stati convalidati.
Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.