Cronaca

Portuense. Vende bevande, alimenti e…droga: arrestata la titolare di un pub, sospesa la licenza del locale per 30 giorni

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Proseguono, senza soluzione di continuità, i controlli ad ampio raggio nella Capitale da parte della Polizia di Stato.I poliziotti dell’XI Distretto San Paolo hanno arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti un’italiana di 57 anni, titolare di un Pub in via G. Veronese.

I controlli e le indagini della Polizia di Stato

La donna, contemporaneamente alla rivendita di bevande e alimenti, avrebbe organizzato una vera e propria attività di spaccio durante l’orario lavorativo. Nel corso delle perquisizioni effettuate presso il locale commerciale e nell’appartamento della sospettata sono stati scoperti più di 600 grammi tra cocaina e hashish, oltre 3000 euro in contanti e un block notes dove erano trascritti nomi e cifre dell’attività illecita.

Nel locale erano presenti due dipendenti che non solo erano privi di regolare contratto di lavoro ma che, trovati in possesso di sostanza stupefacente per uso personale, sono stati sanzionati amministrativamente.

L’Autorità Giudiziaria ha convalidato la misura, disponendo gli arresti domiciliari nei confronti della donna. Il locale invece dovrà restare chiuso per 30 giorni a seguito della sospensione disposta dal Questore di Roma. Infatti, la Divisione di Polizia Amministrativa della Questura di Roma, esaminata la documentazione raccolta dall’XI Distretto di P.S. San Paolo e fatti i dovuti riscontri, ha realizzato un’accurata istruttoria tesa all’adozione del provvedimento di sospensione.

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L’atto è stato notificato dagli agenti dell’XI Distretto che, come previsto dalla normativa, hanno affisso sull’entrata del locale il cartello “Chiuso con provvedimento del Questore”.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.