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Due arresti e 17 denunce a Tor Bella Monaca per occupazione abusiva: 12 appartamenti liberati

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Occupazione abusiva a Tor Bella Monaca: 2 arresti e 17 denunce

Nell’ambito di un più ampio piano strategico pianificato dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma, i Carabinieri della Stazione Roma Tor Bella Monaca, con l’ausilio dei colleghi del Gruppo di Frascati, hanno svolto un nuovo controllo straordinario nel quartiere Tor Bella Monaca, volto al contrasto di ogni forma di illegalità e ad arginare il fenomeno delle occupazioni abusive e degli allacci illeciti alle reti di distribuzione delle utenze di luce, acqua e gas.

Arresti e denunce

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Il bilancio delle operazioni è di 2 persone arrestate per reati inerenti agli stupefacenti e 17 persone denunciate per furto aggravato di energia elettrica e idrica e occupazione abusiva. I Carabinieri, unitamente al personale tecnico delle società ARETI S.p.a. e ATO2, sono entrati in azione in uno stabile di proprietà in via Giarratana, dove hanno eseguito minuziose ispezioni e diverse perquisizioni portando alla luce numerose violazioni.

Le occupazioni abusive

Ad esito degli accertamenti, infatti, sono state trovate 17 persone che vivevano all’interno di immobili occupati senza alcun titolo, con numerosi allacci abusivi alle reti di elettriche e idriche. Per loro è scattata la segnalazione alla Procura della Repubblica di Roma. I Carabinieri hanno anche accertato che 8 di loro, cittadini stranieri, erano irregolari sul territorio nazionale e sono stati accompagnati presso l’Ufficio Immigrazione di Roma.

I Carabinieri hanno liberato ben 12 appartamenti e gli allacci, pericolosi per la sicurezza pubblica, sono stati immediatamente rimossi dal personale specializzato.

Nel corso delle attività, i Carabinieri della Stazione Roma Tor Bella Monaca hanno anche arrestato due cittadini italiani, un 34enne e un 46enne, trovati in possesso di sostanze stupefacenti: il primo con 8 dosi di cocaina e il secondo con 50 g di hashish e alcune dosi di marijuana.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.