Il Tribunale di Roma – Sezione Specializzata Misure di Prevenzione, su proposta del Questore di Latina ha emesso la misura della Sorveglianza Speciale di pubblica sicurezza nei confronti di un giovane, originario di sezze, classe 1996, attualmente detenuto presso la casa circondariale di Rebibbia per reati di maltrattamenti alla famiglia e rapine.
Maltrattamenti in famiglia
In particolare il giovane già destinatario della misura di prevenzione dell’avviso orale nell’anno 2019, negli anni si era reso responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia nei confronti della madre, del fratello e della ex compagna e nel dicembre del 2021 era stato arrestato in flagranza per maltrattamenti in famiglia nei confronti della madre e sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.
Leggi anche: Torrice, custodiva una revolver rubata e 2,6 kg di stupefacenti, arrestato un 30enne
Rapina
Durante l’espiazione della misura, nell’ottobre 2022 armato di pistola e con volto travisato, si era reso responsabile di una rapina presso un esercizio commerciale sito in sezze ed era stato arrestato in flagranza per rapina aggravata, evasione e resistenza a pubblico ufficiale.
Il Questore di Latina, nella proposta di applicazione della misura, ne aveva delineato il quadro della pericolosità sociale e della sua attualità, in considerazione del perdurare del comportamento antisociale tenuto negli anni dall’uomo.
Disposta sorveglianza speciale
Alla luce del persistere di condotte fortemente antisociali e dell’attuale pericolosità sociale del proposto e tenuto conto della elevata gravità in relazione alle minacce, alle violenze fisiche e psicologiche inflitte nel corso del tempo ai propri familiari e o della circostanza che la pericolosità sociale è resa ancor più evidente dallo stato di dipendenza dall’alcol e dall’assunzione di sostanze stupefacenti, il Tribunale di Roma – Sezione Specializzata Misure di Prevenzione, condividendo la proposta formulata dalla Questura, ha applicato all’uomo la misura di prevenzione della sorveglianza speciale, per la durata di due anni con obbligo di dimora nel Comune di sezze e con divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalle vittime.
Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.
Foto di repertorio