Nella mattinata del 6 agosto presso il Commissariato di Polizia di Formia si è presentato un uomo (il padre) per denunciare il tentato rapimento della bambina di 6 anni a Formia, avvenuto poco prima in zona San Pietro.
Il presunto tentato rapimento della bambina di 6 anni a Formia
La bambina aveva riferito al padre che, mentre si recava dal negozio all’abitazione del nonno percorrendo 30/40 metri di marciapiede, era stata avvicinata da un uomo che dopo averla presa per un braccio aveva tentato di condurla verso una macchina poco distante, dove vi erano a bordo altri due uomini e che solo grazie all’intervento di una donna l’uomo aveva desistito.
Il padre della bambina aveva riferito che i tre erano persone di colore e che l’autovettura era piccola e di colore chiaro.
Immediatamente sono stati avviati gli accertamenti al fine di comprendere cosa fosse esattamente accaduto e lo scopo dell’azione.
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Inizialmente sono state ascoltate le persone in grado di riferire sui fatti. Una donna ha dichiarato di essere intervenuta in soccorso della bambina, dopo averla sentita strillare e aver visto un uomo di colore che la teneva per un braccio e che la stava trascinando verso l’autovettura. La donna, dicendo che era sua nipote, ha preso con sé la bambina, riuscendo a far desistere l’uomo e l’ha riavviata verso casa, dove ha raccontato tutto al padre.
La dinamica dell’evento appariva però lacunosa su molti punti e di non facile ricostruzione, tuttavia, in breve tempo, la notizia del tentato rapimento della bambina si diffondeva a macchia d’olio, creando notevole allarmismo tra la popolazione, sconvolta che un fatto tanto deplorevole si fosse verificato in un contesto tranquillo.
Gli accertamenti
Il personale del Commissariato di Formia, pertanto, ha avviato scrupolosi ed equilibrati accertamenti.
Sono state acquisite le immagini dei sistemi di video sorveglianza degli esercizi commerciali presenti nella zona del fatto e
da un’attenta visione dei filmati, si notava effettivamente un’autovettura fermarsi nei pressi di un rivenditore di tabacchi, dove venivano ripresi i tre occupanti. Successivamente l’autovettura riprendeva la marcia con uno dei tre che la seguiva camminando sul marciapiede. Dopodiché l’autovettura è stata vista mentre si allontanava dalla zona. Da queste immagini gli agenti sono riusciti a estrapolare la targa dell’autovettura e, pertanto, a conoscerne l’intestatario.
La versione dei tre uomini presunti rapitori
Durante la mattinata di ieri, presso il negozio del nonno della bambina, si era presentato un cittadino straniero per chiarire la vicenda avvenuta quella mattina. Personale dipendete, a richiesta del padre della bambina, è intervenuto sul posto e ha riconosciuto l’uomo come uno dei soggetti individuati con i riscontri fotografici.
L’uomo in questione ha spiegato che era stato lui a prendere la bambina per il braccio in quanto era sua intenzione redarguire la bambina che lo aveva offeso insieme a un suo connazionale, con linguacce e mostrandogli il dito medio, ma che, certamente, non voleva rapirla, come da voci che si erano diffuse in città.
Il soggetto veniva accompagnato in Ufficio. Lo stesso uomo ha contattato gli altri due soggetti che erano con lui il 6 mattina, invitandoli a venire in Commissariato. Contemporaneamente, il personale della Volante ha rintracciato uno dei due, in transito, in località Spigno Saturnia. Il terzo ragazzo giungeva in Commissariato a bordo dell’autovettura ricercata.
In Ufficio, i tre venivano riconosciuti come i soggetti ripresi in prossimità dell’evento dalle telecamere di videosorveglianza.
A riscontro dell’attività svolta, sono state nuovamente sentite le persone informate sui fatti. In particolare, sono usciti fuori alcuni dettagli utili per comprendere il movente dell’azione.
Il movente
I genitori della bambina, infatti, hanno riferito che la bambina aveva ammesso di aver appellato i giovani come neri ma hanno negato linguacce e dito medio.
Il personale del Commissariato, al fine di ottenere nuove elementi probatori e di chiarire gli accadimenti, è tornato nuovamente in via San Pietro, nei pressi del luogo dove erano accaduti i fatti.
Sul posto veniva acquisita la testimonianza di altra persona che aveva potuto assistere ai fatti, quest’ultima riferiva che aveva visto una macchina entrare nella traversa privata e fermarsi poco dopo, notando un ragazzo di colore che teneva una bambina per un braccio dirigendosi verso l’autovettura indicata mentre le diceva di chiedere scusa al connazionale. Al contempo aveva udito la bambina affermare di aver già chiesto scusa. In seguito era stata vista una donna avvicinarsi per prender per mano la bambina e allontanarsi.
Per quanto sopra indicato i tre soggetti, tutti stabilmente residenti a Formia, peraltro, due dei quali residenti e conosciuti nella zona dove sono avvenuti i fatti, venivano deferiti all’A.G. di Cassino per il reato di violenza privata.
Foto di repertorio