Cronaca

Roma, suicidio in carcere: morto un 21enne a Regina Coeli

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Ennesima protesta in carcere, questa volta all'interno del penitenziario di Regina Coeli a Roma

Ennesimo suicidio in carcere: un detenuto di 21 anni si sarebbe ucciso nel pomeriggio di ieri, 10 settembre 2023, nel penitenziario capitolino di Regina Coeli.

Roma, suicidio in carcere: morto un 21enne a Regina Coeli

Stando a quanto dichiarato all’Ansa dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, il ragazzo sarebbe stato lasciato solo in cella, con il sospetto di essere affetto da scabbia.

Le dichiarazioni di Paolo Ciani, Capogruppo di Demos in Assemblea Capitolina e Deputato romano

“Ieri un nuovo suicidio nel carcere romano di Regina Coeli, un ragazzo italiano di 21 anni in carcere per furto. Mentre si parla di blitz e nuove norme punitive, in carcere si continua a morire e nessuno lavora per applicare il principio sancito dalla nostra Costituzione, che sottolinea: ‘le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato’.”

Così il Capogruppo di Demos in Assemblea Capitolina e Deputato romano Paolo Ciani commenta la notizia di un nuovo suicidio in carcere.

“Se il 70% dei detenuti è recidivo, quale è oggi il senso della detenzione? Se tanti si trovano in carcere per motivi sociali oltre che penali (è il caso del giovane che era senza dimora), nuove pene e nuove carceri non serviranno a molto.

Ascoltiamo gli operatori del carcere:

  • la polizia penitenziaria in grande difficoltà, con risorse e uomini insufficienti, che chiede maggior intervento sociale e misure alternative;
  • i (pochi) Direttori degli Istituti, sempre alla ricerca di integrazione col territorio;
  • gli educatori, che chiedono più lavoro, scuola, attività;
  • i volontari che chiedono di incrementare le telefonate per i detenuti che hanno i propri familiari lontani.

Si tratta di un percorso lungo e complesso, ma un primo passo realistico, auspicato anche dai garanti, potrebbe riguardare da subito le misure alternative per chi ha pene inferiori ai 2 anni, per garantire la possibilità di un reinserimento sociale”, conclude Ciani.


Foto di repertorio