Conclusa al San Camillo Forlanini di Roma la simulazione di una maxi-emergenza, iniziata questa mattina alle 11. Si tratta di una delle più grandi operazioni mai condotte prima all’interno di un ospedale pubblico italiano.
Simulazione maxi emergenza al San Camillo di Roma: le dichiarazioni
“Anche quest’anno abbiamo messo alla prova, in una situazione di forte stress, le nostre strutture, a cominciare dal Pronto Soccorso. L’operazione, che prevedeva una finta esplosione all’interno di una palazzina, ci ha permesso di verificare il coordinamento delle operazioni di assistenza tra il sistema extra ed intra ospedaliero e il tracciamento delle vittime dal punto di raccolta all’ingresso dell’Ospedale, evidenziando eventuali criticità a fronte di un evento così complesso e testando l’affidabilità delle procedure operative del nostro piano di emergenza interno in caso di massiccio afflusso di feriti. Voglio ringraziare l’Ares 118, la Croce Rossa Italiana Comitato dei Municipi 8-11-12, le Forze dell’Ordine e la Vigilanza interna che ci hanno offerto supporto, mettendosi a disposizione nella gestione della complessa operazione“, commenta Narciso Mostarda, direttore generale dell’ospedale romano.
L’operazione è iniziata con un preallarme e la successiva diramazione dell’allarme maxi emergenza in atto da parte dell’Ares 118. Una volta raccolti i dati, il team leader del Pronto Soccorso ha attivato il PEIMAF – Piano Emergenza Interno Massiccio Afflusso di Feriti. Comunicate le condizioni cliniche dei pazienti in arrivo (15 vittime, di cui 10 codici rossi), il passo successivo è stato l’invio delle ‘vittime’ al Pronto Soccorso, con la conseguente presa in carico degli stessi.
Intorno alle 14 è stata diramata la cessazione dell’allarme da parte dell’Ares e anche del San Camillo.
Nel corso dell’esercitazione di questa mattina sono stati impiegati circa 60 soccorritori esperti che simulavano una precisa patologia, mentre tutti i pazienti ‘reali’ ricoverati o in arrivo al San Camillo sono stati assistiti dal personale sanitario della struttura come di consueto: nell’arco di circa un’ora e mezzo di esercitazione sono giunti al Pronto Soccorso 20 pazienti ‘reali’, di cui 3 codici rossi – tra cui un politrauma e un arresto cardiaco – e 11 codici gialli.
E’ stata allestita inoltre un’area accoglienza maxi emergenza destinata sia ai parenti e ai visitatori del pazienti ‘reali’ presenti in Pronto Soccorso, sia ai volontari di Croce Rossa che impersonavano ‘parenti’ e ‘disturbatori’ in cerca di notizie delle ‘vittime’ trasportate in Pronto Soccorso durante l’esercitazione. Qui erano presenti gli operatori del servizio Psicologia Consulenza e Liaison, il personale dell’URP, della Vigilanza interna e gli agenti del Commissariato di Monteverde attualmente in forza h 24 nel presidio di Polizia presente all’interno dell’ospedale, a tutela della sicurezza di tutti i presenti.
“Per noi la collaborazione e la formazione con il San Camillo è di fondamentale importanza perché ci permette di tutelare la salute dei cittadini, principale obiettivo del lavoro che ogni giorno svolgiamo“, dichiara Luciano Masci, Presidente del Comitato dei Municipi 8-11-12 di Roma dell’Associazione Croce Rossa Italiana.
“L’esercitazione prevede un audit finale con una scheda di valutazione dell’andamento della maxi emergenza – conclude Angelo Orelli, responsabile al San Camillo delle procedure e delle esercitazioni per le emergenze – per noi questo è un test indispensabile per verificare, migliorare e aumentare l’affidabilità delle nostre strutture nella gestione di casi imponenti e difficili come quello simulato questa mattina“.