Cronaca

Guida in stato di ebbrezza e sotto stupefacenti: cosa emerge dai controlli in provincia di Frosinone?

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frusinate trasportava pesce con veicolo non refrigerato

In occasione della giornata in memoria delle vittime della strada, che si celebra quest’anno il 19 novembre, è stata organizzata dalla Polizia di Stato un’intensa campagna di prevenzione stradale e di repressione delle condotte di guida in stato di alterazione.     

Ciociaria, guida in stato di ebbrezza e sotto stupefacenti: ecco cosa emerge dai controlli della Polizia Stradale di Frosinone, in occasione della prossima giornata in memoria delle vittime della strada

Dal 6 ottobre e per i prossimi quattro fine settimana, in tutta Italia sono stati programmati, contemporaneamente in tutte le province, servizi finalizzati al contrasto alla guida in stato di alterazione psicofisica per uso di sostanze stupefacenti e/o sotto effetto di alcol.

Tale maggiore impegno è stato determinato dall’analisi dei dati Istat concernenti l’incidentalità stradale, problematica di grande attualità ed impatto sociale che interessa soprattutto i giovani fino ai 24 anni di età, costituendone la prima causa di morte.

A tal fine gli agenti della Sezione Polizia Stradale di Frosinone lo scorso fine settimana hanno effettuato nella provincia, un servizio mirato alla guida in stato di ebbrezza alcolica e sotto l’uso di sostanze stupefacenti.

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A fronte di 30 veicoli controllati diverse sono state le infrazioni contestate ai conducenti, 4 di loro sono risultati positivi all’alcooltest, mentre tre positivi all’uso di sostanze stupefacenti che hanno comportato  il ritiro di 5 patenti.

Altri automobilisti sono stati sanzionati per ulteriori gravi violazioni tra cui guida senza patente, senza la copertura assicurativa o con veicoli che presentavano difetti nelle caratteristiche costruttive o senza revisione, con il ritiro di 4 carte di circolazione.

Foto di repertorio


Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.

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