SIN Bacino del Fiume Sacco: avvio monitoraggio acque ad uso domestico, potabile e irriguo. Il comunicato stampa di RETUVASA.
Nell’accordo di programma per gli interventi di Messa in Sicurezza e Bonifica del Sito di Interesse Nazionale “Bacino del Fiume Sacco” sottoscritto dalla Regione Lazio con il Ministero dell’Ambiente il 12 marzo 2019 è prevista l’attività di “Monitoraggio delle acque ad uso domestico, irriguo e potabile”.
Nella comunicazione della Direzione Regionale Ciclo dei Rifiuti e Area Bonifica Siti Inquinati, riservata ai Comuni e alle Istituzioni interessate, si prevede la pianificazione di questo intervento e fa seguito all’invio da parte di ISPRA dello studio Idrogeologico del SIN “Bacino del Fiume Sacco”.
L’intervento consiste nella realizzazione della rete di monitoraggio della fase 1 del Programma, la quale prevede le attività di verifica e preparazione dei nuovi punti di monitoraggio finalizzata a garantire il corretto svolgimento dei campionamenti ad opera di ARPA Lazio e ASL.
In tutto tra pozzi e piezometri, in parte già identificati in altri interventi, arrivano al numero di 111 e coprono il territorio di 16 Comuni inseriti nella perimetrazione del SIN; di tutti è prevista la geolocalizzazione, il che implica la necessità di attribuzione a specifiche particelle catastali.
La Direzione regionale richiede quindi la collaborazione dei Comuni coinvolti.
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Al fine di velocizzare le attività di monitoraggio, Arpa Lazio e Asl potranno valutare sin d’ora l’avvio dei campionamenti dei 26 pozzi già campionati nell’ambito della Fase 0, attività di campionamento e analisi sui primi pozzi noti, prevista nella Deliberazione n. 225 del 30 aprile 2020 nella quale venivano indicate anche le finalità dell’indagine sulla qualità delle acque, riassunte in:
- descrivere e valutare la qualità della matrice indagata con riferimento ai parametri indicati dal D.lgs 31/2001 e dalla tabella 2, all.5, parte IV del D.lgs 152/2006, ponendo particolare attenzione ai marker delle contaminazioni del Sacco, quali il già citato HCH nonché DDT, DDD, DDE e altri fitofarmaci;
- definire e valutare il grado di contaminazione della falda all’interno del perimetro del Sito di Interesse Nazionale;
- monitorare l’evoluzione dell’inquinamento delle acque, per verificare l’efficacia degli interventi di contenimento e/o di bonifica;
- acquisire dati utili al fine di un loro possibile utilizzo per l’avvio di successivi studi sulla determinazione dei Valori di Fondo per le acque sotterranee e gli eventuali livelli di contaminazione;
- redigere uno studio idrogeologico;
- redigere un Piano di Rischio ed elaborare la valutazione del rischio;
L’obiettivo dell’attività di monitoraggio sulla qualità delle acque è riassunto nelle conclusioni della Delibera citata:
l’intervento di monitoraggio delle acque ad uso potabile irriguo e domestico consentirà di giungere ad una conoscenza definitiva dei livelli di inquinanti presenti nelle acque sotterranee, fornendo così la possibilità di attuare ogni possibile azione di mitigazione del rischio ambientale e sanitario a tutela della collettività.
E’ evidente quindi l’urgenza e la necessità di arrivare a definire il grado di contaminazione delle acque sotterranee. I fondi per circa 1,7 milioni di Euro sono già stati stanziati, il bando di gara è stato aggiudicato per cui riteniamo necessario arrivare al più presto alla pianificazione pratica delle attività da concordare tra ARPA Lazio, ASL e Comuni interessati.
Come per ogni altra attività è opportuna la massima trasparenza e la messa a disposizione in tempo reale dello stato di attuazione tale da fornire ai cittadini una informazione reperibile, completa e comprensibile.