Cronaca

Cassino, eseguito il sequestro di beni per un valore di oltre 3 milioni di euro ad un imprenditore condannato per usura ed estorsione

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Nella mattinata odierna i Finanzieri del Comando Provinciale di Frosinone, al temine di articolate indagini economico finanziarie, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro finalizzato alla confisca emesso dal Tribunale Misure di Prevenzione di Roma nei confronti di un imprenditore di Cassino per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro.

Cassino, eseguito il sequestro di beni per un valore di oltre 3 milioni di euro ad un imprenditore condannato per usura ed estorsione

Le indagini patrimoniali, svolte dai militari del Gruppo di Cassino, e delegate dalla locale Procura della Repubblica, traggono origine da precedenti attività di polizia giudiziaria che avevano permesso di raccogliere nei confronti dell’imprenditore elementi circa la perpetrazione del reato di usura, estorsione ed esercizio abusivo dell’attività creditizia.

A conclusione delle indagini di polizia giudiziaria, nel mese di gennaio 2023 il G.I.P. presso il Tribunale di Cassino aveva emesso nei confronti dell’imprenditore un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, nonché il sequestro di disponibilità finanziarie e di un ingente patrimonio immobiliare, intestato fittiziamente a familiari e prestanome.

Successivamente, nello scorso mese di giugno, il Tribunale di Cassino ha emesso nei confronti del soggetto sentenza di condanna ad anni quattro e mesi due di reclusione e di confisca dei beni e delle disponibilità finanziarie.

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In tale contesto, le indagini condotte dalle Fiamme Gialle del cassinate avevano consentito di rilevare che l’imprenditore, per oltre dodici anni, aveva posto in essere le condotte ascritte in modo continuativo e professionale nei confronti di decine di vittime, quasi tutte esercenti attività commerciali e in un evidente stato di bisogno, quest’ultimo acuito dalla crisi economica dovuta alla pandemia e alla crisi energetica, stabilendo in una delle attività commerciali allo stesso riconducibile il centro operativo in cui le avvenivano le erogazioni di denaro.

Sulla base dei successivi accertamenti eseguiti, i Finanzieri del Gruppo di Cassino hanno raccolto elementi che hanno portato il Tribunale – Misure di Prevenzione di Roma a datare la pericolosità sociale del soggetto dall’anno 2008 e a presupporre che, da tale anno, l’imprenditore abbia vissuto abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuosa.

Gli accertamenti patrimoniali hanno altresì consentito di rilevare la sussistenza di una sproporzione tra le risorse di cui il soggetto e il suo nucleo familiare potevano disporre e il valore dei beni dei quali ha avuto la diretta e indiretta disponibilità.

In particolare, il provvedimento emesso dal Tribunale – Misure di Prevenzione di Roma ha disposto il sequestro di un patrimonio mobiliare e immobiliare costituito da: nove locali commerciali; otto appartamenti; sei locali ad uso garage e/o deposito; cinque terreni; due autovetture; tre attività commerciali situate nel centro cittadino e operanti nel commercio di prodotti ittici, della ristorazione, di attività ricettiva e di locazione immobiliare; nonché di disponibilità finanziarie per circa 345.000 euro.

L’attività di servizio in rassegna testimonia la costante attività svolta dalla Guardia di Finanza nel contrasto alla criminalità economica ed organizzata al fine di intercettare e reprimere ogni forma di inquinamento dell’economia legale, per salvaguardare gli operatori economici onesti ed i cittadini, con l’intento di ripristinare adeguati livelli di legalità, trasparenza e sicurezza pubblica.

Foto di repertorio


Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.