Riceviamo e pubblichiamo le lettere inviate dagli studenti dell’Itis Cannizzaro di Colleferro.
Qualora i soggetti presi in causa volessero controbattere, potranno scrivere alla redazione di Casilina News, che garantirà il diritto di replica.
La lettera degli studenti del Cannizzaro di Colleferro: “Occupatevi della scuola”. Riceviamo e pubblichiamo il testo integralmente
Il corpo studentesco manifesta la volontà di riscattare un’istruzione da tempo negata. Anche quest’anno, in linea con i precedenti, si è dimostrato non all’altezza delle nostre aspettative. Nella scuola italiana si vive una situazione tragica, che ormai sembra inalterabile, scoraggiando così chi la scuola la vive, tutti quei professori che lottano per noi, per insegnarci qualcosa, e che puntualmente vengono ostacolati da un sistema non
funzionale, e che non lo sia non ci sono dubbi, basta vedere i risultati attorno a noi.
La società nella quale viviamo è il preciso riflesso della società scolastica, nella nostra società vengono a mancare i valori fondamentali della convivenza civile: rispetto, educazione, onestà, e dialogo. Non dobbiamo necessariamente avere un’ostentazione di tali valori, ma neanche dimostrare sfiducia, ironia e indifferenza di fronte alle istituzioni simbolo del nostro paese, come troppo spesso è successo.
Prima tra tutte queste istituzioni è la scuola come ci ha ricordato Fabrizio Caramagna “L’insegnante ha un privilegio enorme, assoluto: incontrare ogni mattina in classe gli uomini e le donne che un domani cambieranno il mondo”, noi dobbiamo sposare queste parole e amarle per sempre. Risulta allora inutile investire nei vari settori economici, nelle relazioni internazionali, nella transizione energetica o negli
armamenti per dimostrare quanto sia grande la nostra nazione, senza una buona base questi investimenti non avranno futuro, anzi avranno anche un vano presente, visto che questo problema si protrae da anni, la “buona base” appunto è la scuola.
Noi stiamo provando a fare qualcosa, ma non è qualcosa di semplice, tanti dicono sia impossibile ma
noi no. Il sunto del discorso è, che noi alunni come anche tutte quelle persone che la scuola
la vivono, ci siamo stufati di vedere sempre accantonati temi importanti a favore di interessi
politici o personali.
Le cose devono cambiare, noi siamo disponibili a prestare il massimo impegno, ma quando parliamo vorremmo qualcuno che ci ascolta, qualcuno che tutela tutto il mondo della scuola. Questo qualcuno non lo fa affatto gratuitamente o per semplice gentilezza, ma è chiamato a farlo per un patto di responsabilità, che purtroppo non viene quasi mai rispettato, o magari se ne cambiano le condizioni, o ancora con disinteresse totale viene dimenticato da tutti.
Noi vorremo una nuova commissione formata da persone capaci e spinte da uno spirito di unione e responsabilità, che si occupi della gestione scolastica.
Dopo le continue porte che ci sono state chiuse in faccia nel corso degli anni precedenti, inviamo a tutti questa lettera, la inviamo soprattutto alle coscienze di quelle persone che qualcosa possono farla, a quelle coscienze che anche se oramai adagiate, stanche di lottare, riconoscono una battaglia.
Grazie della lettura e a voi il giudizio,
gli organizzatori dello sciopero
Introduzione: in data 22/01/2024, noi alunni del ITIS S. Cannizzaro abbiamo deciso di
scioperare.
Questo atto nasce dalla volontà di molti degli studenti aventi la consapevolezza dell’importanza e del peso di quest’azione di protesta. Reduci da un periodo durante il quale l’istruzione è stata messa totalmente in secondo piano, abbiamo assistito a delle modalità che non hanno saputo tutelare l’importante aspetto relativo alla socialità tra gli studenti. Abbiamo deciso di pubblicare questo documento per denunciare la situazione generale che stiamo vivendo e per avanzare le richieste che riteniamo necessarie per il miglioramento della nostra scuola. Questo documento vuole essere anche un invito verso le altre scuole a mobilitarsi, a lottare e a dare solidarietà alla nostra azione, mediante la condivisione di questo testo.
Che sistema scolastico abbiamo vissuto? Per affrontare i problemi specifici della nostra scuola crediamo necessario che questi siano contestualizzati all’interno delle politiche che sono state attuate sul tema dell’istruzione. Facendo una panoramica generale, negli ultimi anni abbiamo assistito ad una serie di scelte politiche da parte del Governo che ha, nei fatti, gestito il ruolo dell’istruzione, in una prima fase, ad una semplice questione di ordine pubblico. Anche quest’anno, non è stato all’altezza delle nostre esigenze e delle nostre aspettative: autobus sovraccarichi di persone, spazi fatiscenti o inutilizzabili, spesso se utilizzabili non pienamente conformi con le attività, e una gestione quasi completamente chiusa al dialogo, in accordo con la
figura di preside-manager prestabilita dalle politiche di passati Governi sulla scuola, infatti, al
momento attuale, il ruolo ricoperto dalla dirigenza scolastica, non ha l’obbligo di dialogo con le altre
componenti dell’istituto, ma solamente quello di portare avanti le linee guida governative.
Se da un lato siamo i primi che vogliono tutelare sé stessi e le persone che ci circondano, dall’altro non
possiamo più rinunciare al sentirci parte del nostro istituto.
Di un totale di 750 miliardi mobilitati dalla Commissione Europea, all’Italia spetteranno 191,5 miliardi di cui 70 miliardi in sovvenzione a fondo perduto e 121 miliardi in prestito, da ripagare quindi successivamente mediante o la tassazione ordinaria che nel nostro Paese, che grava unicamente sui lavoratori e sui loro figli. Di conseguenza ciò che si evince è che, ancora una volta, l’unica soluzione del Governo per ripartire è aumentare il debito pubblico facendolo gravare su di noi.
Di questi fondi 19,44 miliardi sono stati stanziati per la ristrutturazione dell’offerta formativa,
partendo dagli asili nido fino ad arrivare alle università. Come sappiamo benissimo, tra i problemi principali degli studenti vi è quello dell’edilizia scolastica. Nonostante ciò, tra i 19,44 miliardi citati sopra solo 3,90 miliardi sono riservati a risolvere questa problematica. Le strutture scolastiche versano da decenni in uno stato di totale degrado che ha portato ad un accumularsi di problematiche che, data la mole di interventi da attuare in ogni singolo istituto, sono ad oggi difficilmente risolvibili, a meno di un concreto piano normativo che garantisca una strutturale manutenzione degli spazi e dei periodici accertamenti sulle condizioni delle infrastrutture. [Fonte: PNRR – Missione 4, istruzione e ricerca. Pagine 179, 190]
Problematiche interne
• Mancata esecuzione dei lavori strutturali non eseguiti all’interno della “vasca” in cui da anni
cadono pezzi del soffitto (zona dichiarata inagibile solo dopo la caduta di alcuni panneli, e nella quale
venivano e dovrebbero ancora essere realizzati progetti scolastici);
• Necessità di adeguare degli ambienti laboratoriali alle esigenze dei vari indirizzi e alla
strumentazione;
• Mancata esecuzione lavori da effettuare all’interno dei laboratori dove la temperatura non rispetta
i valori decretati dal Decreto Legislativo n. 59 del 20 aprile 2017;
• Rischio di eliminare la possibilità di effettuare assemblee d’istituto, così ci sarebbe negato, per
negligenza o per volontà, un diritto fondamentale degli studenti;
• Mancata risoluzione della questione custode, il quale vive nonostante sia finito il suo incarico
lavorativo all’interno dell’istituto, questa situazione comporta dei disagi, quali numerose fughe di
gas, e l’impedimento d’uso dello spazio abitativo, il quale potrebbe essere convertito ed adibito ad
uso scolastico;
• Mancata risoluzione della generale mala organizzazione del personale scolastico, che comporta dei
disagi per gli studenti, a partire dal lavoro non eseguito di parte del personale ATA che comporta
ritardi organizzativi, pessima pulizia e gestione di alcune ale scolastiche, impedendo così lo
svolgimento ottimale dell’attività scolastica, compresa la mancata risoluzione di problemi come
quelli di connessione che debilitano la generale attività, penalizzando soprattutto l’indirizzo
informatico;
• Richiediamo inoltre un miglioramento dell’organizzazione dei percorsi PCTO, i quali spesso
risultano inadeguati e non conformi al percorso di studio, risultando così solo tempo sottratto alle
lezioni anziché un valore aggiunto al percorso didattico (spesso i PCTO risultano tempo perso non
arricchendo l’esperienza di noi alunni);
Continuano le problematiche presenti dentro il nostro istituto, infatti, dati i problemi su elencati assistiamo ad un peggioramento della qualità didattica e dell’apprendimento. Si sottolinea che lo sciopero non avviene per minare l’autorità di nessuno, ma per smuovere un sistema organizzativo che non rispetta le esigenze degli studenti, non agevola ma ostacola il nostro diritto ad avere un’adeguata istruzione, non agevola il personale scolastico, e che è assolutamente incapace di gestire una cooperazione che dovrebbe avvenire tra l’istituto scolastico, il comune e ancor di più la regione, la quale da anni ostacola l’adeguamento delle strutture scolastiche (non è una questione che riguarda esclusivamente l’ITIS S. Cannizzaro di Colleferro).
In un momento di attacco generale ai diritti degli studenti, docenti e personale ATA, di una trasformazione della scuola che tutela come ultima cosa i nostri interessi crediamo necessario non solo portare avanti la nostra lotta, ma generalizzare la partecipazione degli studenti e, speranzosi, anche di tutti i lavoratori della scuola.
E sottolineiamo ancora che l’obiettivo di questo sciopero non è assolutamente perdere preziose ore di lezione, anzi tutti i ragazzi si augurano di poter avviare il prima possibile un’attività risoluzione dei problemi, non per tornare a svolgere la solita attività scolastica ma una migliore. L’obiettivo che ci poniamo è quindi quello di migliorare l’ambiente educativo attraverso la costruzione di un percorso che possa veramente essere favorevole per tutti.
OCCUPATEVI DELLA SCUOLA.
Foto di repertorio