Continua da parte della Polizia di Stato il contrasto al fenomeno delle truffe agli anziani.
Nel fine settimana gli agenti della Sottosezione Polizia Stradale di Cassino (Fr) hanno predisposto uno specifico servizio d’iniziativa sulla autostrada A/1 al fine di individuare persone e veicoli sospetti.
Truffano un’anziana di 90 anni in Umbria: fermati sulla A1 dalla Polizia Stradale di Cassino. I dettagli sulla perquisizione
L’attenzione dei poliziotti è ricaduta su una Lancia Ypsilon, con a bordo due persone. Durante la fase del controllo è risultato che i due soggetti avevano numerosi pregiudizi di polizia e hanno fornito dichiarazioni discordanti circa i motivi del loro viaggio, tanto da insospettire gli agenti.
L’intuizione dei “centauri” di Cassino si è rivelata essere quella giusta: infatti a seguito di perquisizione del veicolo, è stata rinvenuta, ben occultata, una busta contenente numerosissimi monili in oro.
La meticolosa attività d’indagine da parte dei poliziotti ha consentito di rintracciare in Umbria, in un paesino sul lago Trasimeno, la vittima della truffa, una signora di circa 90 anni.
Il modus operandi sempre lo stesso, una telefonata da parte di un sedicente capitano dei Carabinieri che riferiva di un incidente stradale causato da un suo familiare, che per evitarne l’arresto, bisognava versare una somma di denaro, ad un presunto “delegato.”
Infatti poco dopo, si presentava presso l’abitazione della vittima, il delegato per riscuotere la somma di denaro, ma non avendo la donna la disponibilità di contanti, l’uomo si era fatto consegnare numerosi monili d’oro a cauzione.
Gli agenti della Polizia Stradale di Cassino, all’esito della ricostruzione dei fatti e delle indagini, hanno tratto in arresto uno dei due occupanti del veicolo e denunciato in stato di libertà l’altro.
Foto di repertorio
Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.
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