Lʼetimologia del suo nome ci presenta un uomo di grande carisma, in grado di prendere decisioni coraggiose per sé e per chi gli sta intorno, ma Corrado, nel libro di Paolo Di Censi uscito il 21 marzo 2024 per i tipi della casa editrice Another Coffee Stories, è un orso bruno marsicano immensamente cresciuto allʼombra e nel conforto del suo habitat naturale.
Quasi due metri di statura, occhietti piccoli e un gran paio di occhiali come unica protezione dalla ferocia del mondo, Corrado risponde a un annuncio di lavoro – il lavoro dei suoi sogni, quello che è nato per fare, il lavoro che nobilita lʼorso… – e si mette in cammino abbandonando la sua casa nella speranza di trovare, però, un luogo dove imparare a costruirsi un rifugio che sia anche avamposto per conquistare nuovi luoghi e nuove persone, con lʼamore e la dedizione suscitati in noi solo dalle cose che riusciamo a ottenere dopo aver sperato tanto, lavorato tanto e dopo essere cresciuti dentro, tanto.
Chiusasi alle spalle la porta della sua tana, Corrado intraprende un viaggio nei territori che gli sono cari. Tra pianure e colline che conosce, in mezzo a boschi e raggiungendo laghi dove è sicuramente già stato anche se non ricorda molto bene quando… Con gli occhi freschi di chi sta intraprendendo una nuova avventura, Corrado osserva per la prima volta la sua strada di casa fino a giungere nel paese di Pellescritta, in Abruzzo, dove lo attende colei che sarà croce e delizia dei suoi prossimi passi: Magda, la sua briosa e colorata datrice di lavoro, sempre in bilico tra una disperata allegria e una lucida visione del disastro imminente.
Inizia così la carriera di un “Lettorso” specializzato, un orso amante della lettura che, grazie a un caso fortunato – di quelli per cui ci si allena una vita in modo da farsi trovare pronti e preparati, appunto, nel caso… – incontra unʼeditrice bisognosa di aiuto per mettere insieme i pezzi di una storia straordinaria che le è stata recapitata ma che, per disgrazia, risulta incompleta.
Per Magda, e per andare incontro finalmente a se stesso, Corrado andrà in cerca del senso nascosto nelle pagine perdute, si inoltrerà con fiducia per le stradine viste e riviste di un paesino come tanti che al nuovo sguardo si tingerà di nuovi e sgiargianti colori, andrà sicuro per le strade di montagna che conosce bene… Fino ad accorgersi che si era sempre mosso per istinto e che, dovendo scegliere la strada meno difficoltosa per arrivare in fretta, non sa proprio da che parte andare. Avrà anche paura, come no, di quella Rocca Calascio nascosta dietro lʼombra lunga del personaggio dello Speziale, una sorta di Barbablù delle montagne descritto dallʼautore con uno stile in grado di farci sentire immersi per qualche tratto in un racconto di Perrault. Cionostante, varrà la pena accompagnare il protagonista in questa sua ricerca, anche solo per incontrare i personaggi che di volta in volta gli faranno visita nel ricordo: i suoi cari genitori e la sua nonnina, sempre indaffarata a srotolare un Corrado cucciolo dai gomitoli di lana che per tutta la sua vecchiaia era andata lavorando, insegnandogli a stare lontano il più possibile dagli intrighi e dalle trappole di ogni genere, anche quando riescono a mostrarsi porti sicuri.
E una delle più grandi trappole, tese a Corrado come a ogni adulto, sicuramente è la memoria. Quella memoria che ti fa sentire perduto quando svanisce, che ti lega alla parvenza di un attimo, di un luogo, e non ti fa scorgere la durata, la sua permanenza nella tua vita. Quella memoria che ci lega a doppio filo al muro di una casa, alla lapide che designa il luogo in cui si vuole sia andato a finire chi non è più con noi, al regalo che ci ricorda una persona cara, allʼoggetto che teniamo sempre vicino per ricordo… Corrado, nella sua piccola esperienza di essere (anche) umano, è testimone di quanto sia sbagliato avere paura di cambiare. Casa, luoghi, tempi non spariscono perché noi ci muoviamo, ci spostiamo, ci allontaniamo o cresciamo. Non perdiamo quello che non troviamo più a portata di mano ma, in quanto uomini… o orsi in alcuni casi, abbiamo sempre con noi tutto il necessario per ricreare da zero quello che ci ha fatto bene. Se in un posto abbiamo gioito e pianto con pienezza, non è detto che in un altro luogo, o nello stesso posto ma completamente ricostruito, noi non possiamo vivere con altrettanta pienezza nuove e diverse esperienze.
Corrado ci fa sbirciare in una vita che non somiglia a una serie TV, dove, su uno sfondo sempre uguale, si alternano vicende e personaggi che compaiono solo per scomparire poi dalle nostre esistenze. Corrado termina con la parola “Fine” e, come tutto quello che finisce davvero, ci invoglia con forza a dare inizio a qualcosa, con lʼamore e la dedizione suscitati in noi solo dalle cose che riusciamo a ottenere dopo aver sperato tanto, lavorato tanto e dopo essere cresciuti dentro, tanto.
Sarà possibile incontrare lʼautore e assistere alla presentazione del libro sabato 11 maggio 2024, alle ore 17.00 presso il Salone del Libro di Torino (Salotto Letterario D40-PAD1).
Mariangela Milone
Studiosa, ricercatrice e critica di teatro. Collaboratrice di case editrici; lettrice, attrice e doppiatrice per passione. Curatrice di articoli culturali per riviste online e grande consumatrice di caffè.