Cronaca

Labico, estorsione nei confronti di un’anziana e del titolare di un minimarket: arrestato 60enne

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I Carabinieri della Stazione di Labico hanno arrestato un 60enne del luogo, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato del reato di estorsione.

Labico, estorsione nei confronti di un’anziana e del titolare di un minimarket: arrestato 60enne. Le indagini

Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia di una donna 78enne e di un 37enne titolare di un minimarket.

La donna ha raccontato ai carabinieri che il 60enne da tempo le richiedeva denaro volte all’acquisto di generi alimentari, a cui la stessa inizialmente ha acconsentito perché l’uomo non usava minacce o violenze. Nei giorni successivi l’uomo aveva modificato il suo comportamento arrivando ad introdursi all’interno dell’abitazione, in cui l’anziana viveva da sola, contro la sua volontà, richiedendole la somma di 25 euro, per poi minacciarla ed intimorirla con il fine di costringerla ad effettuare un prelievo al bancomat dell’Ufficio Postale e infine a recarsi con lui presso un vicino supermercato per l’acquisto di generi alimentari.

Il 37enne, titolare di un minimarket nel centro di Labico, ha denunciato alcuni episodi risalenti al mese di ottobre scorso, quando il 60enne, abitante della zona, con frequenza quasi giornaliera aveva fatto ingresso nella sua attività ed aveva prelevato alcuni prodotti senza pagarli dal valore complessivo di circa 80 euro.

Nell’ultimo periodo al diniego del titolare del negozio di non acquistare più prodotti e/o bevande a credito, il 60enne ha assunto una condotta minacciosa prima nei confronti della commessa e poi contro il titolare dell’attività chiedendo contestualmente anche somme di denaro.

Le reiterate condotte sono dunque sfociate nell’emanazione dell’ordinanza cautelare e il 60enne è stato condotto nel carcere di Velletri.

Resta comunque di fondamentale importanza la denuncia da parte delle vittime che subiscono tali reati così da consentire all’Autorità Giudiziaria di intervenire rapidamente a loro tutela.

Foto di repertorio

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.