Cronaca

Pontecorvo, tentano l’assalto ad uno stabilimento

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Continua l’incessante operazione di controllo del territorio da parte dei carabinieri della Compagnia di Pontecorvo, soprattutto nella fascia serale e notturna, con il potenziamento dei servizi esterni, in ottemperanza alle disposizioni impartite dal Comando Provinciale di Frosinone.

Pontecorvo, l’intervento dei Carabinieri

Grazie alla massima proiezione esterna da parte dei militari, l’altra notte, in Colfelice, un equipaggio della Stazione carabinieri di San Giovanni Incarico è intervenuto presso il noto stabilimento della “Molinari” dove, dall’altezza di un ponte, i carabinieri di servizio perlustrativo hanno notato alcune persone che si aggiravano in modo veloce all’interno del piazzale della fabbrica. In particolare sono state notate due persone che, rapidamente, cercavano di garantirsi una zona buia per non essere visti. Nonostante ciò, però, la loro presenza non è sfuggita ai militari che si sono subito fiondati ai cancelli della struttura e, solo a quel punto i malfattori, vistisi scoperti, si sono dati alla fuga favoriti sia dal buio sia dalla presenza, lì nelle vicinanze, del tratto autostradale.

Nel frattempo, la centrale Operativa ha inviato altre quattro pattuglie in zona sia per le ricerche sia per verificare se, dopo tale tentativo, i malviventi avessero deciso di “far visita” a qualche azienda in zona.

Gli accertamenti fatti nell’immediatezza hanno dato esito negativo, ma dal successivo sopralluogo si è avuto modo di verificare che i delinquenti, dopo avere danneggiato il sistema di allarme, erano riusciti a portare via solo alcune bottiglie di liquore, non riuscendo a fare altro poiché sorpresi dai militari.

Dalla visione dei sistemi di sorveglianza si è poi scoperto che si trattava di un vero e proprio commando di almeno sei persone che, se non fossero stati disturbati nel loro intento dalla pattuglia, avrebbero sicuramente messo a segno un colpo considerevole.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.