Cronaca

Controlli a Cecchignola e Laurentino: denunce e segnalazioni

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Controlli a Cecchignola e Laurentino: denunce e segnalazioni

Nella serata di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Roma Eur hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nei quartieri di Cecchignola e Laurentino, finalizzato alla prevenzione e al contrasto della criminalità diffusa.

Controlli a Cecchignola e Laurentino: denunce e segnalazioni, ecco cosa emerge

Complessivamente, sono state identificate 127 persone, controllati 55 veicoli, effettuati controlli a tre esercizi commerciali e sono state controllate 7 persone sottoposte alla misura degli arresti domiciliari. Infatti, tra le persone denunciate c’è anche un pensionato romano di ben 92 anni, che è stato sorpreso dai militari, impegnati nei controlli, mentre passeggiava tranquillamente in strada senza nessuna autorizzazione ad allontanarsi dal proprio domicilio.

I controlli alla circolazione stradale hanno permesso di intercettare un automobilista romano mentre era guida della propria autovettura in stato di ebbrezza, con un tasso alcolico riscontrato pari ad oltre 4 volte il limite consentito per legge.

Un altro automobilista italiano è stato invece sorpreso alla guida della propria autovettura sprovvisto della patente di guida, violazione che gli era già stata riscontrata nell’ultimo biennio. Altri due soggetti sono stati fermati per un controllo, mentre erano alla guida dei rispettivi ciclomotori e trovati in possesso di un casco colorato, risultati oggetto di furto e di proprietà di una nota società di noleggio di ciclomotori, che sono stati sequestrati in attesa di essere restituiti al legittimo proprietario.

Infine, i militari hanno sanzionato amministrativamente due persone che sono state trovate in possesso di modiche quantità di sostanza stupefacente, di tipo hashish, ad uso personale e quindi segnalate alla competente Autorità per uso personale.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.