Cronaca

Monteporzio Catone, in viaggio sull’autostrada con quasi 40kg di cocaina

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Monteporzio Catone, in viaggio sull'autostrada con quasi 40kg di cocaina

Nei giorni scorsi gli agenti della Sottosezione Autostradale di Roma Sud notavano transitare sull’autostrada del Sole all’altezza del casello di Monteporzio Catone (RM), una autovettura NISSAN Qashqai con targa italiana che viaggiava a velocità elevata nel traffico intenso presente in quel momento.

Monteporzio Catone, in viaggio sull’autostrada con quasi 40kg di cocaina: arrestato

Al fine di prevenire eventuali incidenti, la pattuglia, insieme ad un altro equipaggio, ha fermato in sicurezza il veicolo portandolo all’interno dell’area di servizio “Tuscolana Est”.

Durante il controllo documentale, il conducente si è mostrato nervoso dialogando con i poliziotti in lingua straniera intercalata da alcune parole in italiano nonostante i documenti in suo possesso dimostravano che lo stesso era residente in Italia già da alcuni anni.

Questo comportamento ha insospettito gli agenti, che hanno deciso di approfondire il controllo sia sulla persona che sul veicolo.

L’intuizione dei poliziotti si rilevava giusta: infatti, grazie ad una piccola parte di moquette sollevata nel pianale anteriore dell’autovettura, che faceva presupporre modifiche strutturali, gli agenti hanno trovato un doppio fondo sotto entrambi i sedili anteriori.

I nascondigli protetti da coperchi di acciaio, dotati di un sistema di apertura/chiusura idraulico, hanno custodito 35 panetti di presunta sostanza stupefacente, poi risultata essere cocaina per un totale di circa 38 kg.

Il conducente, nonché proprietario del veicolo, è stato tratto in arresto e come disposto dall’ Autorità Giudiziaria condotto presso il Carcere di Regina Coeli di Roma. L’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’operato degli agenti.

La sostanza stupefacente rinvenuta è stata sequestrata unitamente ad un’ingente somma di denaro, della quale l’uomo non forniva adeguate giustificazioni in merito al possesso.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.