Cronaca

Controlli interforze a Frosinone: identificate oltre 200 persone

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Controlli della Polizia a Frosinone: impiegato anche il reparto cinofili

Il Questore di Frosinone, nell’ambito dei servizi straordinari di controllo del territorio volti alla prevenzione e repressione dei reati di natura predatoria e legati al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, nel pomeriggio di giovedì scorso, ha disposto un’attività interforze per effettuare mirati servizi nelle zone considerate a rischio criminalità del capoluogo ciociaro.

Controlli interforze a Frosinone: identificate oltre 200 persone, ecco cosa è emerso

In particolare, il servizio ha coinvolto gli agenti della Questura, unitamente agli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Lazio, del Reparto Cinofili, della Sezione Polizia Stradale di Frosinone, del locale Posto Polfer, con la preziosa collaborazione dell’Arma del Carabinieri e della Guardia di Finanza.

Attenzionate Piazza Pertini e le adiacenze della locale struttura dell’Agenzia delle Entrate, la zona dello scalo ferroviario, Viale Parigi, C.so Francia, C.so Lazio e Viale Madrid; in particolare, sotto la lente del personale interforze sono finiti la struttura di edilizia popolare del c.d. “Casermone” ed il centro storico della zona alta di Frosinone, teatro di recenti episodi di “mala-movida”.-

Con l’ausilio dell’unità cinofila della Polizia di Stato sono stati rinvenuti e sequestrati, a carico di ignoti, circa 220 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish, nonché   8 grammi di cocaina suddivisi in 19 monodosi pronte alla cessione.

Per una persona si è proceduto ad una contestazione amministrativa per uso personale di sostanza stupefacente.

Nel corso dei controlli sono state identificate 222 persone, di cui 58 con pregiudizi di polizia, verificata la regolarità di 95 veicoli, con la contestazione di   11 sanzioni amministrative al CDS.

Le attività commerciali controllate sono state 8, di cui 4 sanzionate amministrativamente.

Foto di repertorio

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.