Comune di Colleferro e ATCL, circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio, presentano la Stagione Teatrale del Teatro Vittorio Veneto, sette spettacoli in abbonamento più un concerto fuori abbonamento.
Ecco tutti i dettagli
Dichiara il Sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna: “Il nostro desidero è che la stagione teatrale sia all’altezza della sua città e delle sue sfide. Una città che si è risvegliata e che continua il suo percorso di sviluppo ha bisogno di quel lievito che aiuti a crescere e solo la cultura, con la sua capacità di risvegliare il torpore delle coscienze, può essere quel lievito.
Per anni anche il teatro con la sua stagione ha occupato un posto marginale nella città ed il nostro impegno è stato ed è quello di accompagnare i cittadini a riscoprire l’antica arte dello spettacolo con una buona stagione teatrale che aiuti ad emozionare e riflettere. Solo così la nostra città sarà abitata da cittadini orgogliosi della loro identità e della loro storia e desiderosi di mettersi in gioco per contribuire tutti insieme al bene comune.”
Queste le parole dell’Assessore allo Spettacolo e Politiche Giovanili Sara Zangrilli: “Torna come ogni anno la stagione teatrale in collaborazione con ATCL, che avrà inizio il 26 gennaio e ci accompagnerà fino a maggio. Numerosi spettacoli, scenografie e attori riempiranno il palco del teatro Vittorio Veneto. Da parte mia grande soddisfazione perché anche quest’anno, come lo scorso, ATCL ha accolto la nostra richiesta di biglietti ridotti per i ragazzi under 30 in un’ottica di sensibilizzazione ed avvicinamento al teatro.”
“Siamo entusiasti di presentare la nuova stagione teatrale del Teatro Vittorio Veneto. Questa stagione teatrale è pensata per rispondere ai gusti di un pubblico eterogeneo, offrendo un ampio ventaglio di spettacoli che
spaziano dalla prosa alla musica e alla danza.” Affermano la Direttrice Artistica Isabella Di Cola e l’Amministratore Delegato Luca Fornari di ATCL.
“Ogni performance sarà un’opportunità di riflessione, divertimento e condivisione. Il Teatro Vittorio Veneto di Colleferro è il cuore pulsante della cultura locale e siamo felici di poter continuare a collaborare con il Comune per offrire uno spazio di crescita artistica e culturale per tutti.”
Ad aprire la stagione il 26 gennaio alle ore 18,00, Sei Personaggi In Cerca D’Autore, di Luigi Pirandello, con Felice Della Corte e con Silvia Brogi, Francesca Innocenti, Gioele Rotini, Marco Lupi, Titti Cerrone, Luca Vergoni, Andrea Meloni, Jessica Agnoli, Fabio Orlandi, regia Claudio Boccaccini. “Sei personaggi in cerca d’autore” è molto probabilmente l’opera più famosa di Luigi Pirandello e, di sicuro, quella che più di ogni altra ne compendia e sintetizza le tematiche, i climi, le suggestioni. L’opera debuttò nel 1921 e il pubblico rimase talmente sconcertato che alla fine dello spettacolo contestò violentemente lo stesso autore presente in sala al grido, come si sa, “Manicomio! Manicomio!”. Oggi, a distanza di un secolo, in una società profondamente mutata, è lecito chiedersi cosa rimanga di scandaloso, di disorientante, di sorprendente in quest’opera. Si può escludere sicuramente il meccanismo del “teatro nel teatro”, ormai trito, visto e rivisto. Anche il linguaggio, che può anzi risultare oggi spesso ridondante,
prolisso, barocco, specchio di una certa “italietta” prefascista piccoloborghese, ormai poco funzionale a una moderna visione dell’azione e comunicazione scenica. Quello che continua a stupirci e appassionarci in
questa grande opera è altro. Tanto altro. Il “plot”, ad esempio, che in Pirandello è sempre geniale, avvincente, appassionante e in questo caso anche ricco di colpi di scena; e poi lo scavo nella desolazione e nelle trappole dell’animo umano; e poi ancora la messa a confronto, impietosa, tra una concezione del teatro stanca, annoiata, routinier – che ha i suoi rappresentanti nel gruppo della “compagnia”, capocomico e attori – e la verità feroce e vibrante della teatralità vitale e ardente nei “personaggi”.
Ecco, in questo soprattutto è continuamente ribadito un concetto tanto caro a Pirandello: quanto i personaggi, frutto della fantasia di un autore, siano più vivi e veri delle persone reali. Talmente vivi e veri che invaderanno un giorno il palcoscenico di un teatro interrompendo, con un colpo di scena, la prova di una compagnia e dando inizio così a un’opera considerata a ragione un testo capitale della drammaturgia universale.
Il 7 febbraio alle ore 21,00, L’Ispettore Generale, di Nikolaj Gogol regia e adattamento Leo Muscato, con Rocco Papaleo, e con Elena Aimone, Giulio Baraldi, Letizia Bravi, Marco Brinzi, Michele Cipriani, Salvatore Cutrì, Marta Dalla Via, Marco Gobetti, Daniele Marmi, Mauro Parrinello, Michele Schiano di Cola,
Marco Vergani.
Rocco Papaleo è protagonista de “L’ispettore generale” di Nikolaj Gogol, uno dei più grandi capolavori della drammaturgia russa. Scritta quasi duecento anni fa, ma tragicamente più attuale di quanto si possa immaginare, rivive oggi grazie alla regia di Leo Muscato. Russia, 1836: per controllare la vita e l’operato dei suoi sudditi, lo zar Nicola I istituisce un nuovo organo di Stato chiamato Terza Sezione. È una sorta di inquisizione che persegue e ostacola tutti i liberi pensatori, fra cui Dostoevskij, Puškin e Gogol stesso. In breve tempo questo sistema scatena
un processo di burocratizzazione della macchina amministrativa ed aumenta esponenzialmente il livello di corruzione fra i funzionari statali. “L’ispettore generale” è una commedia satirica estremamente divertente
che si prende gioco delle piccolezze morali di chi detiene un potere e si ritiene intoccabile. La trama, di per sé, è molto lineare e si basa su un equivoco: Chlestakov (Daniele Marmi) è un frivolo viaggiatore di
passaggio in un remoto paesino che viene scambiato per un alto funzionario dello Stato spedito dallo zar ad indagare sulla condotta dei funzionari cittadini. Il malinteso scatena conseguenze nefaste per i
“notabili” del piccolo villaggio – primo tra tutti per il Podestà (Rocco Papaleo) – che si troveranno a vivere il giorno più lungo e tragico della propria esistenza, col timore di venire smascherati.
Il 22 febbraio ore 21,00, Una Giornata Qualunque, di Dario Fo e Franca Rame, con Gaia De Laurentiis, Stefano Artissunch, Lorenzo Artissunch, musiche Banda Osiris, regia di Stefano Artissunch. Commedia divertente e vivace che traccia un caustico ritratto delle nevrosi femminili condensando il meglio della comicità di Dario Fo e Franca Rame. La protagonista è una donna, Giulia che si è separata dal marito dopo 35 anni di matrimonio e che vive sola in una casa piena di aggeggi elettronici. Di mestiere fa la manager pubblicitaria e quindi ha nella sua casa-ufficio
tutta la strumentazione necessaria per fare filmati. La solitudine la sta logorando e non ha più voglia di vivere. Ha deciso di suicidarsi e di lasciare un messaggio video all’ex marito nel quale vuole confessargli di averlo
molto amato e dove vuole parlargli della sofferenza della separazione dalla quale sono scaturiti per lei molti vizi come il fumo, l’alcol ed il mangiare senza regole. Nel suo monolocale ha creato diversi “congegni elettronici”
per contrastare questi vizi. Mentre si organizza per registrare il videomessaggio e per compiere il “gesto estremo” comincia a suonare il telefono.
Si scopre che un giornale dall’invitante titolo “Salute” ha pubblicato un articolo di una psichiatra che dà consigli contro la depressione. Alla fine dell’articolo compare un numero di telefono, che è inopinatamente quello di Giulia. Così riceve telefonate da donne disperate che hanno bisogno di consiglio e di aiuto. Inutilmente cerca di far capire
di non essere lei la psichiatra.
Le donne insistono, vogliono sapere, e così nascono delle conversazioni che finiscono per diventare molto comiche e
surreali. Oltre alle telefonate continue di vari personaggi irrompono nella casa di Giulia anche due ladri che contribuiscono a rendere ancora più esilarante la situazione. Tutto si risolve in maniera comica e grottesca
perché le strampalate vicissitudini-accadimenti concorrono a far sì che Giulia non raggiunga lo scopo di passare a miglior vita, soprattutto lei stessa si rende conto di non essere la sola ad avere problemi e che il mondo
fuori da casa è stra-pieno di solitudine.
Il 9 marzo 2025 ore 18,00, Astra Roma Ballet, presenta, La Gazza Ladra, musiche Gioachino Rossini, coreografia Paolo Arcangeli, videografie Marco Schiavoni.
Un altro grande balletto dell’Astra Roma Ballet, storica compagnia di danza fondata nel 1985 e diretta da Diana Ferrara, Prima Ballerina Étoile del Teatro dell’Opera di Roma che per la stagione propone La Gazza ladra
novità assoluta. Produzione liberamente tratta dall’omonima opera di Gioacchino Rossini su libretto di G. Gherardini. Lo spettacolo è firmato dal coreografo Paolo Arcangeli, artista dalle grandi doti creative. Lo spettacolo è impreziosito dalle videografie di Marco Schiavoni che, alterna all’attività di compositore, ha creato la musica di più di 200 balletti, quella di ideatore di grande fantasia e talento di videografie.
Il cast della nuova creazione coreografica è composto da otto affermati ballerini solisti della
Compagnia. Una grande opera in forma ballettistica, questo è l’intento del coreografo Paolo Arcangeli con la compagnia Astra Roma Ballet, fondendo l’arte coreutica con il “Bel Canto”. Liberamente tratta dallibretto originale di G. Gherardini, il coreografo vuole concentrarsi sul personaggio di Ninetta, donna dotata di una grandissima forza d’animo, che per una serie di vicissitudini anche fortuite, mette a repentaglio la propria vita per proteggere la sua integrità e la sua famiglia. Attraverso la costruzione di assiemi, soli, quartetti e duetti in continuo movimento, il
coreografo vuole rispettare il “senso” musicale del genio rossiniano, rappresentando una storia appassionante, con sfumature fresche, frizzanti ed accattivanti.
Il 23 marzo alle ore 18,00, I Magnifici Tre, Morricone, Rota, Piovani, arrangiamenti del M° Aidan Zammit e
del M° Riccardo Cavalieri orchestra dal vivo diretta dal M° Riccardo Cavalieri soprano Silvia Dolfi. Un nuovo viaggio musicale ideato dal soprano Silvia Dolfi che omaggia le Colonne Sonore più amate dei Maestri
Ennio Morricone, Nino Rota e Nicola Piovani.
Compositori dal tratto distintivo unico, inconfondibile. Musicisti dalla grandissima sensibilità ed originalità che hanno saputo conquistare gli spettatori di tutto il mondo elevando la composizione di musica da film a vera e propria Arte. In un susseguirsi di quadri musicali sempre più coinvolgenti, temi immortali avvolgeranno il pubblico in un crescendo di emozioni e suggestioni.
Attraverso la narrazione di aneddoti particolarmente significativi che farà da raccordo tra tutte le parti musicali, verranno celebrate le collaborazioni tra i tre grandi Maestri e registi che hanno fatto la storia del cinema
italiano ed internazionale, da Sergio Leone a Giuseppe Tornatore, da Federico Fellini a Franco Zeffirelli, da Mario Monicelli a Roberto Benigni.
Il 5 aprile 2025 ore 21,00, Due Preti Di Troppo, con Antonio Grosso, Antonello Pascale, Gioele Rotini, Alessia D’Anna, Gaspare Di Stefano, regia Antonio Grosso. Quando tutto sembra perduto, quando le cose sembrano andare in un’ unica direzione, quando la vita sembra averti abbandonato, c’è sempre un momento, un attimo che
all’improvviso arrivi l’eroe…e non è obbligatorio che abbia un mantello, un costume blu e una “S” sul petto, alcune volte possono indossare un colletto bianco, una camicia e un pantalone nero e avere come arma non il laser dagli occhi ma le parole che a volte sono più incisive dei fatti…in “DUE preti di Troppo”, i nostri due protagonisti, Don Ezio e Don Sabatino, riescono a salvare una comunità attraverso la musica che spesso è il collante di pace fra intere popolazioni! È la classica storia, del cattivo e dell’eroe e come in ogni storia il cattivo viene surclassato, dopo vari eventi che lo vedono vincente, dai nostri supereroi…ma noi raccontiamo una storia vera e non per questo debba esserci per forza happy end ma nemmeno una tragedia…insomma si racconta la vita che può essere bella
o brutta, ma alla fine sempre vera.
Due preti di troppo è un turbinio di comicità, verità ma soprattutto musica che accompagnerà i nostri protagonisti in tutta la storia…grazie alla creazione di un coro…che potrà salvare le sorti di una chiesa completamente abbandonata!
Il 24 aprile alle ore 21,00. Interno Camera, scritto da Paola Giglio, con Paola Giglio e Matteo Prosperi, regia e ideazione scenica Marcella Favilla.
Marta cede alla stanchezza mentre fa il cambio di stagione; è distesa a terra e non riesce a muovere un muscolo, intanto il telefono non smette di squillare. È una scrittrice alle prese con il suo primo romanzo e per vivere scrive contenuti trash su un sito internet. Pietro non riesce a dormire. Si è licenziato, faceva il pony bike, ma da quando ha rischiato di finire sotto a un camion aveva preso ad andare pianissimo e guadagnava pochissimo. Dottorando in filosofia, scrive da anni una tesi sulla ‘lentezza come valore nella vita frenetica di inizio millennio’, ma non riesce a finirla.
Un’esplorazione del concetto di stanchezza, come condizione mentale che influenza il fisico. In una società in cui lo sfinimento è un valore, che impone lo sfiancamento come prova che si è fatto il proprio dovere, l’atto
di fermarsi e ritrovare il punto interiore che definisce chi si è, costa più fatica che continuare a correre. E se alla fine della giornata, ormai sfiniti, ci si rendesse conto che la corsa non ha prodotto niente?
Infine il 2 maggio 2025 alle ore 21,00 (fuori abbonamento), Impulse Pink Floyd Tribute Band, Pink Floyd History. La passione per una band leggendaria e il desiderio di ricreare con cura maniacale le atmosfere che solo i Pink Floyd hanno saputo proporre al panorama musicale internazionale sono gli elementi che hanno dato vita agli Impulse, tribute band Pink Floyd romana nata nel 2008. In quasi 15 anni di attività, la band ha riproposto il repertorio Pink Floyd nelle più svariate situazioni: da show in live music club del livello di Stazione Birra o Crossroads, sino a
piazze estive e teatri. Il repertorio degli Impulse spazia da esibizioni a tema, con serate dedicate ad album o live specifici, all’esecuzione di vere e proprie greatest hits.
Di seguito i prezzi: