Cronaca

Roma, controlli nelle periferie: ecco tutto quello che emerge

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin

I Carabinieri della Stazione di Roma Alessandrina, con il supporto di altri Carabinieri della Compagnia Casilina, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nei quartieri Alessandrino, Casilino e Torre Maura, finalizzato alla prevenzione e repressione di ogni forma di illegalità e degrado nelle aree periferiche, in linea con l’azione fortemente voluta dal Prefetto di Roma, Lamberto Giannini, condivisa in sede di Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

I controlli

Nel corso dei controlli, i Carabinieri hanno identificato 124 persone, controllato 53 veicoli, denunciato a piede libero 3 persone e elevato sanzioni al codice della strada per oltre 1000 euro. In particolare i militari hanno denunciato un romano di 75 anni, per evasione dagli arresti domiciliari; l’uomo già noto per i suoi trascorsi è stato sorpreso fuori dalla propria abitazione, senza nessuna autorizzazione, quindi in violazione della misura restrittiva.

Denunciate invece per tentato furo aggravato in concorso due donne di 17 e 25 anni, entrambe con precedenti, sorprese mentre cercavano di asportare alcuni capi di abbigliamento da un negozio situato all’interno del centro commerciale Casilino, occultandoli sulla persona. La merce è stata recuperata e restituita al responsabile dell’esercizio commerciale.

Leggi anche – Roma. Crack e cocaina tra i trucchi: arrestata pusher recidiva

Infine, i Carabinieri hanno sorpreso e segnalato amministrativamente alla Prefettura di Roma, una persona trovata in possesso di una modica quantità di cocaina per uso personale che è stata sequestrata.

Effettuati anche controlli ad una attività commerciale senza riscontrare alcuna irregolarità.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.