Cronaca

Aquino, abusivismo edilizio e occupazione illecita: sigilli all’aerea di un ex ristorante

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I Carabinieri della Stazione di Aquino (FR), qualche settimana fa, avevano proceduto, con il supporto di altri militari di rinforzo, ad un controllo amministrativo di un locale del luogo adibito a discoteca, ricavato all’interno della struttura in cui, un tempo, vi era un noto ristorante.

Aquino, abusivismo edilizio e occupazione illecita: sigilli all’aerea di un ex ristorante, i controlli dei Carabinieri

Nel corso dell’attività ispettiva di cui trattasi erano state riscontrate e contestate, agli amministratori della discoteca, una serie di irregolarità mentre ci si era riservati, per ovvi motivi connessi all’orario notturno, di effettuare tutta una serie di altre verifiche sulla regolarità dell’intera struttura che ospitava l’evento.

Proprio in tale quadro, quindi, i militari dell’Arma di Aquino hanno, poi, avviato ulteriori e più approfonditi accertamenti sul complesso immobiliare, oggetto de controllo, che ha portato alla scoperta di gravi violazioni in materia edilizia ed ambientale.

In particolare, infatti, sono emerse numerose anomalie riguardanti sia opere edilizie abusive sia l’occupazione arbitraria di suolo pubblico, che hanno portato al deferimento, in stato di libertà, di un 37enne del posto, proprietario degli immobili.

Nel corso delle verifiche, tra le irregolarità accertate all’interno della proprietà vi sono state:

  • l’ampliamento di un fabbricato preesistente: il complesso, già segnalato per possibili violazioni urbanistiche, è stato oggetto di ulteriori lavori edilizi, senza le prescritte autorizzazioni;
  • la realizzazione di una nuova struttura senza alcun titolo abilitativo: all’interno dell’area è stata costruita una struttura in muratura, della superficie di circa 70 mq, priva di qualsiasi permesso edilizio;
  • l’occupazione illecita di terreno pubblico: l’indagato si era arbitrariamente appropriato di una porzione di terreno comunale, di circa 780 mq, senza alcuna concessione o autorizzazione;
  • la costruzione di una recinzione e di una pavimentazione in ciottolame, realizzate senza permessi;
  • la realizzazione di un porticato non autorizzato: oltre agli interventi precedenti, è stata accertata la presenza di un porticato abusivo;
  • la presenza, sull’area, di un vincolo archeologico;
  • la presenza di un terrazzo con gazebo a ridosso del laghetto;
  • la presenza di un cancello e di una recinzione che ha delimitato un’area di proprietà comunale che impediva l’accesso al pubblico e sottraendo tale area, da circa venti anni, alla disponibilità del Comune e dei cittadini;
  • la riduzione arbitraria di una parte di strada a causa dell’apposta recinzione.

A seguito di quanto riscontrato, l’intero complesso immobiliare, che si estende per circa 2500 mq ed ha un valore stimato di circa un milione di euro, è stato sottoposto a sequestro. Il provvedimento è stato adottato per evitare il protrarsi delle attività illecite e tutelare il territorio da ulteriori abusi.

L’Autorità Giudiziaria è stata immediatamente informata e sono attualmente in corso altre verifiche per individuare eventuali ulteriori responsabili e definire le misure da adottare nei confronti delle violazioni riscontrate.

I Carabinieri, con questa attività, oltre a consentire al Comune di rientrare nuovamente in possesso di un’area propria, di circa 1000 mq, hanno sottolineato anche l’importanza del rispetto delle normative urbanistiche e ambientali, ricordando che ogni intervento abusivo non solo altera il territorio, ma può compromettere la sicurezza delle persone e delle infrastrutture, oltre a generare un impatto negativo sul patrimonio naturale e paesaggistico.

Le attività di controllo proseguiranno con la massima attenzione per contrastare qualsiasi altra forma di illegalità e garantire il rispetto delle leggi vigenti.

È obbligo rilevare che l’indagato è, allo stato, solamente indiziato di delitto e la sua posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.