La scrittrice americana Harper Lee non ha certo bisogno di presentazioni. La sua prima opera, Il buio oltre la siepe, le valse infatti il premio Pulitzer e il film omonimo che ne fu tratto fu vincitore di ben tre Oscar. Ebbene, dopo cinquantacinque anni, esce Va’ metti una sentinella, l’attesissimo sequel, ed è subito record. Ecco la nostra recensione.
Di vendite, pre-vendite e polemiche già prima della pubblicazione, perché al centro di una controversa vicenda editoriale. Infatti secondo molti, tra cui in particolare sua sorella, l’ormai ottantanovenne e invalida autrice non avrebbe mai dato la sua approvazione, tanto più che il libro era rimasto per oltre mezzo secolo in una cassetta di sicurezza. Trovato dal suo avvocato, è stato poi pubblicato con l’autorizzazione di vari parenti (o per meglio dire eredi dell’ovvia fortuna che ne sarebbe derivata). Sorge in effetti il dubbio: questa autorizzazione sarebbe arrivata solo quando Harper Lee non era più capace di intendere e di volere, al punto che il suo avvocato ha potuto aprire la sua cassetta di sicurezza. Comunque, al di là di ogni diatriba, l’atteso capolavoro è arrivato ed anche la storia in sé ha fatto molto discutere.
La trama (no spoiler) – Sono passati sedici anni e la ventiseienne Jean Louise detta Scout torna da New York a Maycomb (Alabama) per le vacanze estive e, soprattutto, per visitare l’anziano padre ormai quasi infermo. Tornano i personaggi che avevamo già conosciuto: il padre Atticus Finch, la conformista zia Alexandra, la domestica Calpurnia ormai in pensione, l’amico di infanzia Hank da sempre innamorato di lei e la cittadina, rinnovata e con più automobili, ma sempre chiusa, razzista e facile a scandalizzarsi per il comportamento provocatorio e fuori dalle righe della protagonista.
La vicenda, narrata quasi sempre in terza persona, spazia tra i dubbi del presente, nell’incapacità di decidere tra New York e Maycomb nonché di impegnarsi seriamente con Hank, e molti ricordi passati, in un racconto che a tratti diventa nostalgico, seppur sempre critico nei confronti di tutto ciò che la circonda. Ma la chiave di Va’ metti una sentinella è, come ci si aspettava, il rapporto di Scout con Atticus. Un giorno, la donna trova un volantino preoccupante, segue suo padre e il suo quasi fidanzato e scopre che appoggiano la candidatura di un politico espressamente segregazionista e che sono addirittura iscritti al Ku Klux Klan. Ciò la condurrà a squarciare il velo di illusioni che le offuscava gli occhi: l’eroe senza macchie della sua infanzia è in realtà un essere umano, con i suoi errori e le sue idee, non sempre condivisibili. Una dolorosa transizione all’età adulta, che non è facile neanche per il lettore.
La recensione – Anche noi, nel libro precedente, abbiamo amato incondizionatamente quell’avvocato Atticus Finch che negli anni Trenta, mettendosi contro tutta l’élite bianca e razzista della città, aveva difeso il ragazzo nero accusato di aver stuprato una ragazza bianca. Oggi scopriamo che è un razzista. Questo si evince sin dall’inizio del libro. La sua primaria preoccupazione è, da retrogrado sudista, mantenere lo status quo: i bianchi al potere, i “negri” nel “loro mondo” senza istruzione e dunque senza possibilità di emanciparsi. Convinzione, sì, ma soprattutto accettazione silenziosa per quieto vivere nella comunità chiusa di cui fa parte. Lontana anni luce la scena in cui, ne Il buio oltre la siepe, prendeva il fucile contro la folla che voleva linciare il ragazzo nero, che secondo lui meritava invece un giusto processo. Sono passati troppi anni e troppi diritti civili perché si possa ancora comprendere un personaggio come questo: Atticus ci appare come un qualunque conformista dell’epoca, che nel pieno dei tumulti per l’emancipazione della gente di colore, sceglie di stare dalla parte sbagliata.
E forse Harper Lee lo aveva capito, e forse proprio per questo non voleva pubblicare il secondo capitolo del romanzo, nonostante la pregevolissima scrittura, l’oggettiva bellezza della trama e l’approfondimento psicologico dei personaggi, insomma nonostante la classe innata che una scrittrice di talento sa comunque regalarci.
Va’ metti una sentinella è un libro che vale la pena leggere, sicuramente bello e avvincente, ma che in tutta onestà lascia con l’amaro in bocca, proprio per il massacro che compie, fin dall’inizio, di quell’idea platonica di Atticus Finch che abbiamo avuto per ottantacinque anni.
Per chi fosse stato incuriosito da questa recensione, l’opera di Harper Lee è edita in Italia da Feltrinelli, Milano, 2015.
Pagine: 272
Versione cartacea: 18 euro.
Versione digitale: 9,99 euro.