Attualità In primo piano

Colleferro, il comitato libero a difesa dell’Ospedale: “Personale insufficiente, vogliamo chiarezza sul progetto”

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Il Comitato libero “A difesa dell’Ospedale di Colleferro” – Coordinamento territoriale ha richiesto con insistenza un incontro al Direttore generale della ASL RM 5, dottor De Salazar, per un confronto sulle difficoltà incontrate dagli abitanti del territorio a causa della chiusura dei reparti di Pediatria, Ostetricia, Ginecologia e Neonatologia, alla luce dei risultati di gestione ottenuti ad oltre un anno dal loro trasferimento.

Contro tale trasferimento i cittadini hanno raccolto oltre 26 mila firme, presentato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, un ricorso al Tar del Lazio e un appello al Consiglio di Stato, che non si è ancora pronunciato. Va sempre ribadito che il trasferimento dei reparti di Ginecologia e Pediatria non era compreso nell’Atto aziendale ed è avvenuto per decisione arbitraria della Regione. Da parte delle forze politiche non sono state messe in atto le dure azioni promesse ai cittadini contro un simile atto discrezionale e per richiedere gli interventi promessi, rimasti inadempiuti! Ci riferiamo all’Accordo e agli impegni sottoscritti con il Segretario Generale della Cabina di Regia della Regione Lazio, dottor D’Amato, all’indomani del trasferimento dei quattro reparti.

Vogliamo conoscere dal dottor De Salazar quali sono e saranno in concreto i miglioramenti funzionali e programmatici previsti dalla nuova Deliberazione di modifica del contestato Atto aziendale adottato nel 2014, atteso che la riorganizzazione dei presidi sanitari vuole salvaguardare le specificità territoriali  – si legge nella Deliberazione n. 000905 15.11.2016 – per il superamento delle criticità rilevate.

Vogliamo avere la possibilità di conoscere concretamente il progetto legato alla Nuova Ala che, nelle intenzioni del Presidente e Commissario ad acta per la sanità, Nicola Zingaretti, dovrebbe elevare il nosocomio cittadino a centro di eccellenza.

L’apertura della Nuova Ala rappresenta il futuro e la condizione per la sopravvivenza stessa dell’ospedale, ma la sua inaugurazione, preannunciata nel luglio 2015, continua ad essere rinviata.

Il collaudo dei locali da parte della Asl, iniziato a settembre, non è ancora concluso e vogliamo conoscere le ragioni di questo ritardo, che ci preoccupa moltissimo. Sono state investite ingenti risorse pubbliche che, al momento e non si sa fino a quando, restano inutilizzate mentre i cittadini sono privati di servizi essenziali.

E’ quindi nostro dovere sollecitare la Regione e la Asl ad aprire nel più breve tempo possibile i quattro piani della Nuova Ala chiudendo il contenzioso con l’impresa che ha eseguito le opere e di conseguenza con i lavoratori, che hanno tutto il diritto di trascorrere un Natale sereno.

Vogliamo rappresentare al dottor De Salazar i gravi disagi causati dalla mancata assegnazione di personale apicale e infermieristico alla direzione dell’ospedale e dei reparti.

Da ripetuti incontri avuti con il personale ospedaliero dei vari livelli professionali sono emerse diverse situazioni che rendono estremamente difficile la condizione di lavoro di medici ed infermieri.

Resta irrisolto il problema della copertura dei posti apicali con riferimento all’incarico sia di direttore sanitario dell’ospedale di Colleferro, sia di primario dei reparti. I 9 medici assegnati all’ospedale non sono in realtà unità aggiuntive al misero organico medico bensì mere integrazioni che vanno a ricoprire posti vacanti a seguito di pensionamento e/o trasferimento.

L’assegnazione al reparto di due cardiologi, in sostituzione di due unità in uscita, non modifica la situazione, che resta inalterata. Lo stesso è accaduto per il reparto di chirurgia, mentre al reparto di ortopedia è stato assegnato un solo medico a fronte di due in uscita, così come al reparto di medicina, dove è stato assegnato un solo medico, pur dovendone sostituire due, e così via.

Va chiarito inoltre che è in atto una miracolistica triangolazione tra i medici assegnati all’ospedale di Colleferro, che dovranno coprire le guardie presso quello di Subiaco, il cui personale sarà utilizzato nell’ospedale di Monterondo! Il 9 dicembre il Presidente Zingaretti ha presenziato alla riapertura dell’ospedale di Monterotondo – in passato destinato alla chiusura – a seguito della ristrutturazione ed apertura di nuove aree, dove sarà impiegato lo stesso personale esistente in organico, senza nuove assunzioni!

Difficile da sostenere anche la carenza di personale infermieristico obbligato a orari massacranti per riuscire a coprire i turni di lavoro. Anche i lavoratori della Ma.Ca, l’impresa che gestisce le pulizie dell’ospedale, vivono una condizione di precarietà, sono sottopagati e ricevono lo stipendio in ritardo.

Vogliamo sapere se si tratta di una situazione in via di risoluzione o se invece tale immobilismo celi altre intenzioni, in particolare quella di agevolare la dismissione dell’ospedale. Se è così, chiediamo che ci venga detto a chiare lettere. La mancata nomina del Direttore sanitario, come altre operazioni, sembra volta a depotenziare l’ospedale, privandolo di figure professionali e giuridiche qualificate e fondamentali alla vita stessa dell’azienda ospedaliera.

Chiediamo l’immediata programmazione e svolgimento di concorsi e/o assunzioni in deroga per evitare la paralisi dell’ospedale e il blocco dell’attività elettiva per mancanza di primari incaricati dei reparti di urologia, laboratorio analisi, emoteca, anatomia patologica, otorino, ortopedia, cardiologia e chirurgia.

Non vogliamo che l’ospedale sia sprovvisto, per carenza di organico o di programmazione gestionale del personale, del servizio notturno assicurato dal centralino. Quale che sia la scelta – disco risponditore, esternalizzazione, ecc. – occorre garantire la sicurezza di tutta la popolazione ospedaliera e cittadina, nel rispetto delle procedure di sicurezza territoriale, su cui non mancherà in futuro la nostra vigilanza. Il Piano di emergenza comunale, infatti, nel prevedere l’ipotesi di rischio rilevante per la presenza di due stabilimenti industriali, indica l’ospedale civile di Colleferro, tramite appunto il suo centralino, come uno dei soggetti per l’allertamento e le attività di soccorso.

Garantire le prestazioni, senza soluzione di continuità, e i livelli essenziali di assistenza è una questione che deve essere affrontata e risolta con misure strutturali. Non è più accettabile come risposta la sospensione delle attività dei reparti e dei servizi.

Il Comitato si propone di essere interlocutore delle Amministrazioni e rinnova ai nostri Rappresentanti la richiesta di essere presente in tutte le occasioni in cui sono in discussione temi rilevanti per la salute.

Anche Tu, che in questo momento stai leggendo il comunicato, ti starai chiedendo chi ha portato alla deriva i migliori reparti del nostro ospedale e chi oggi si ostina a chiudere gli occhi sulla situazione!

L’impegno del Comitato, se non avrà esito la richiesta di incontro con il dottor De Salazar, è quello di continuare a difendere gli interessi dei cittadini richiedendo un confronto con il Presidente Zingaretti.

Comitato libero “A difesa dell’Ospedale di Colleferro” – Coordinamento territoriale ([email protected] e FB A difesa dell’ospedale)