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Colleferro, ricorso al Tar del Lazio contro la sopraelevazione della discarica

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Rifiuti Colleferro, Righini (FdI): falsa l'accusa di Sanna in chat che avrei proposto di riaprire Colle Fagiolara

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO UN COMUNICATO CONGIUNTO DI RETUVASA E COMITATO RESIDENTI COLLEFERRO

COLLEFERRO, RICORSO AL TAR DEL LAZIO  CONTRO LA SOPRAELEVAZIONE DELLA DISCARICA

Le azioni della Rete per la Tutela della Valle del Sacco (Retuvasa) e Comitato Residenti Colleferro (CRC) sulla discarica di colle Fagiolara e sul ciclo dei rifiuti non conoscono sosta: in questi giorni abbiamo notificato tramite i nostri legali un nuovo ricorso al TAR del Lazio contro la Regione che ha deciso la sopraelevazione “provvisoria” di sette metri di una delle colline che formano la discarica (Determina 25 ottobre 2016, N. G11840).

Il pretesto per giustificare tale operazione è sempre e solamente quello dell’emergenza e della provvisorietà. Basti qui ricordare che la discarica è stata aperta nel 1999 con una autorizzazione appunto “provvisoria”.

La sopraelevazione è stata richiesta dal gestore, Lazio Ambiente SpA, e prontamente approvata dalla Regione in tempi record, appena 8 giorni!

In realtà si tratta di rimediare ad una gravissima inadempienza legata al mancato spostamento degli elettrodotti di Terna, ubicati all’interno del sito; non avendoli delocalizzati negli otto anni precedenti, il gestore, prima AGEN.S.E.L. e poi Lazio Ambiente SpA, ha continuato ad abbancare rifiuti fino al limite massimo di sicurezza ed ora deve ricorrere ad una operazione emergenziale.

Secondo la Regione Lazio il quantitativo di rifiuti provvisoriamente abbancati – circa 125 tonnellate al giorno – verrebbero poi rimossi, una operazione di movimentazione che, nel caso venisse davvero eseguita, provocherebbe un forte impatto sanitario ed ambientale!

In questo quadro di irregolarità la Regione continua a rilasciare autorizzazioni dimenticando però di rinnovare l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), scaduta nel 2007, indispensabile alla regolare coltivazione della discarica.

E’ comunque dovere di una Amministrazione comunale seria e responsabile verso i suoi cittadini contestare la Determina in questione davanti al TAR, prendendo le distanze dai comportamenti politici della Regione.

Nel frattempo la Regione Lazio ha concesso una nuova autorizzazione a Lazio Ambiente SpA per la costruzione di un impianto di trattamento del percolato in seno alla discarica (Determinazione del 1 dicembre 2016, N. G14333), rispetto al quale stiamo valutando un ulteriore intervento giuridico-amministrativo presso il Tar del Lazio.

L’impugnazione di questi atti è per i ricorrenti uno strumento di controllo sulla legittimità dell’operato di tutti i soggetti in causa: intervenire ci permette di entrare nel cuore di questioni sulle quali in passato abbiamo avuto ragione.

Sostenere queste azioni comporta ingenti costi che ci farebbe piacere condividere con la cittadinanza: basterebbe un piccolo contributo economico e sarebbe ancora più utile un aiuto volontario per mettere in campo nuove azioni di mobilitazione.

Il nostro agire in tutte le sedi, in ogni caso, non si fermerà finché si continuerà a violare palesemente un sistema di regole di diritto che chiediamo valgano per tutti.