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Ardea, risposta del sindaco alle dichiarazioni dell’assessorato regionale all’Ambiente

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Riceviamo e pubblichiamo:

“La Regione Lazio con la mano destra fa una cosa e con la sinistra ne fa un’altra. Dice che oggi, nel 2016, c’è un debito di acqua non pagata con il Comune di Ardea risalente fino alla Prima Repubblica e per questo ha un tavolo aperto per fare un accordo con noi. Sono circa 4 anni che il Comune sta manifestando alla Regione che quel conteggio di acqua non è reale perché quando la società Idrica è subentrata al Comune per il pagamento dell’acqua venne evidenziato e concordato con Acea che il contatore fatturava il 22% in più, tanto che le due aziende hanno fatto una transazione tra loro. Dall’altra, però la Regione se ne frega dello stesso tavolo e nel frattempo ci dà briciole per il risanamento igienico sanitario, pur dichiarando che le opere di questo genere dovrebbero essere intoccabili. Un esempio: i lavori delle fogne di Lungomare degli Ardeatini. Qui abbiamo un finanziamento regionale di 1.860.000 euro e ci viene dato solo un acconto di 10.000 dopo che il Comune ha concluso la gara d’appalto”.

Lo ha detto il sindaco di Ardea Luca Di Fiori in risposta a un articolo apparso sul settimanale locale “Il Caffè” dove vengono riportate le dichiarazioni dell’ufficio stampa dell’assessorato regionale all’Ambiente dove si precisa come siano stati concessi al Comune due finanziamenti (uno di 1.850.000 euro per lavori di completamento della rete fognaria di lungomare degli Ardeatini e uno di 1.380.000 euro per la realizzazione di opere fognarie a Montagnano). “Ebbene, a fronte dei finanziamenti concessi – si legge nelle dichiarazioni dell’ufficio stampa dell’assessorato – a oggi non risultano ancora avviate le citate lavorazioni da parte del Comune di Ardea. E’ ipotizzabile che tale situazione scaturisca dallo stato debitorio dello stesso Comune nei confronti dell’amministrazione regionale che, determinando la possibilità da parte delle strutture di emettere ordinativi di mandato solo in compensazione, di fatto espone il Comune di Ardea all’anticipazione diretta delle somme necessarie”.

“C’è un tavolo aperto per trovare una transazione che ridurrebbe in maniera vertiginosa il debito e soprattutto gli interessi. Parliamo di 1.400.000 euro di acqua contestata e 1.600.000 euro di interessi che partono da prima del dissesto finanziario del Comune degli anni Novanta, dunque anche di parte di acqua che il commissario liquidatore ha già saldato e per cui credo che gli interessi per quel periodo non siano dovuti. Non ho voglia di rispondere alla Corte dei Conti di soldi in più della mia comunità che la Regione mi chiede e che per noi non sono dovuti. Nell’ultimo incontro effettuato in Regione qualche settimana fa di fronte alla dirigenza dell’assessorato si è ipotizzata infatti una soluzione con un importo decisamente più basso”, aggiunge il sindaco.

“Nell’articolo si citano finanziamenti per oltre 3 milioni di euro, tra cui un finanziamento regionale di 1.380.000 euro per la rete fognaria che collega la zona di Montagnano al depuratore dei Castelli Romani – sottolinea Di Fiori – Di fatto questo è solo sulla carta e mai arrivato ad Ardea perché non abbiamo mai avuto l’ok dello stanziamento da parte del settore finanziario della Regione Lazio. Ormai anni fa aderimmo alla costruzione del depuratore dei Castelli nel nostro territorio che al momento serve altri Comuni e non noi proprio perché manca quella conduttura. In sostanza abbiamo il gabinetto in casa dove facciamo entrare i cittadini dei Comuni di Albano, Genzano, Ariccia e Lanuvio ma non ci permettono di farlo usare ai cittadini di Ardea e in particolar modo di Montagnano. L’accordo con la Regione non parlava di spicci ma di 9 milioni di euro di finanziamenti che sarebbero arrivati ad Ardea per compensare del disagio. Questo patto venne firmato dal sindaci e dall’ex assessore all’Ambiente della Regione Filiberto Zaratti. Che fine ha fatto tutto ciò?”.

Il paradosso dei paradossi di tutta questa situazione è che prima della consegna del depuratore ad Acea, i cui lavori sono costati più di 20 milioni di euro, ci aspettavamo la piantumazione degli alberi tutto attorno e la realizzazione delle barriere antirumore e antiodore. E’ un lavoro valutato dai loro stessi tecnici in circa 80mila euro, briciole in confronto all’intero appalto. L’opera è stata avviata ma è attualmente un’incompiuta della Regione. Non è mia abitudine essere in contrasto con gli enti superiori, ma quando si comunica alla città bisogna avere il rispetto per chi ci vive, ci lavora e che aspetta da anni queste opere. Cari cittadini, tirate voi le somme”, ha concluso il sindaco.