Calcio

Il pagellone del Frosinone Calcio al termine del girone d’andata: tante le conferme

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Tante conferme importanti, qualche sorpresa gradita e un paio di “casi” dei quali si sarebbe volentieri fatto a meno, ma che rappresentano un fattore da mettere in preventivo nell’arco di un campionato. Il girone d’andata del Frosinone, complessivamente, è andato anche ben oltre le aspettative di inizio stagione, quando l’obiettivo realistico era quello di consolidarsi nella parte sinistra della classifica e creare i presupposti per giocarsi quantomeno l’accesso ai playoff nella seconda parte della stagione. Il secondo posto timbrato al giro di boa, invece, fa alzare notevolmente l’asticella delle ambizioni e, nei prossimi mesi, i canarini utilizzeranno tutte le carte a disposizione per provare a concretizzare una pronta risalita in A che avrebbe del sensazionale. Tra chi ha tirato di più la carretta e chi ha dato il suo contributo solo in parte, ecco quali sono le nostre valutazioni dopo le prime 21 uscite in campionato dei Leoni.

 

BARDI 7,5: Quando Stirpe in estate parlava delle difficoltà per riportare il portiere scuola Inter in Ciociaria, in molti stavano già scuotendo la testa. Fortuna che, alla fine, quei fantasmi non si sono concretizzati: dopo i sei mesi di “apprendistato” alle spalle di Leali, il rendimento dell’ex Under 21 è stato semplicemente impeccabile. Mai un errore decisivo, a fatica si ricorda addirittura qualche imprecisione, nel contesto di una serie di prestazioni super e ricche di parate miracolose. La piazza d’onore dei canarini è anche e soprattutto merito suo, nonostante la difesa a volte non lo abbia assistito nel migliore dei modi.

ZAPPINO 6: Uomo spogliatoio insostituibile e idolo dei tifosi, il buon Massimo conferma di essere anche una valida alternativa in porta nei momenti di necessità. A Trapani viene impegnato col contagocce dagli attaccanti avversari, ma si fa trovare sempre pronto e dà ampie garanzie alla difesa.

MATTEO CIOFANI 7: Stakanovista della fascia destra, Marino non rinuncia mai alla sua corsa, facendone a meno solo quando è squalificato. Tanta quantità che si abbina felicemente anche alla qualità: pochissime le sbavature in difesa, mentre le sue discese sulla fascia sono ormai leggendarie, così come i cross per la testa degli attaccanti. Chiedere al fratello Daniel per maggiori informazioni…

PRYYMA 6,5: Riconfermato senza esitazioni all’inizio del mercato estivo, conquista subito la fiducia dell’allenatore e ripaga l’ambiente con una serie di prestazioni all’altezza. Inizialmente un po’ titubante, cresce nell’ultima parte dell’anno quando acquisisce maggior dimestichezza con i nuovi schemi e diventa la spalla ideale per ogni compagno di reparto.

ARIAUDO 6,5: Ciliegina di mercato per il reparto arretrato, anche per lui vale un po’ il discorso di Pryyma: all’inizio palesa qualche difficoltà di troppo per via dell’adattamento ai nuovi schemi, ma ci mette ben poco a completare l’inserimento e a rivelarsi una delle colonne portanti del reparto. Piedi “da serie A”, stupisce per la facilità nell’anticipo e la tranquillità nel gestire la palla, nonostante a volte incappi in qualche piccola amnesia.

BRIGHENTI 6,5: Fortemente voluto da Marino, ha inizialmente sulle spalle anche la responsabilità di essere il sostituto designato di Leonardo Blanchard, uno che a Frosinone aveva lasciato ottimi ricordi prima del traumatico passo d’addio in direzione Carpi. Nicolò non si lascia schiacciare dal peso delle aspettative, anzi da vero leader entra subito all’interno dei meccanismi, facendo sembrare che giochi da una vita con la maglia canarina addosso. Duttile e incline al sacrificio, conferisce tanta sostanza e qualità alla difesa. L’errore marchiano con la Salernitana è in soffitta da un pezzo.

RUSSO 6: Impiegato inizialmente col contagocce, si deve arrendere a un infortunio e quando rientra le gerarchie lì dietro sono ormai delineate. Le sue qualità non si discutono e, se la società e l’allenatore avranno ancora voglia di credere in lui, verranno sicuramente ripagati dalla professionalità di un giocatore che potrà rivelarsi molto utile nella seconda parte di stagione, dopo aver dimostrato nei mesi precedenti di poter dire la sua anche nel massimo campionato.

CRIVELLO 6,5: “El Tractor” è tornato. Il suo impatto con la serie A, bisogna ammetterlo, non era stato dei migliori, ma gli incoraggianti progressi fatti registrare nell’ultima parte dello scorso campionato hanno giocato in favore di una sua conferma nella stagione in corso. E Crivello, come sua antica abitudine, è ritornato ad essere un fattore determinante nelle occasioni in cui è stato impiegato, famelico nel pressing e letale nelle incursioni offensive. Qualità che, del resto, non potevano essere svanite nel nulla.

MAZZOTTA 6,5: Terzino sinistro e palermitano proprio come Crivello, l’ex Pescara è stato prelevato per dare un’alternativa in più al mister sulla fascia. Il rapporto con il “rivale”, leale e basato sulla stima reciproca, gli ha consentito di calarsi con più facilità nel ruolo e anche nel suo caso la somma delle prestazioni è stata di gran lunga positiva. Abile soprattutto nelle percussioni offensive, la concorrenza si sta rivelando positiva anche per lui, stimolandolo a dare il meglio in ogni circostanza.

PAGANINI 6,5: Tanta quantità, la solita corsa inesauribile e una maturazione tattica che lo stavano consacrando una volta di più tra i migliori interpreti del ruolo, pronto per il definitivo salto tra i big. Purtroppo il ginocchio ha fatto crack e tutti i propositi saranno rimandati alla prossima stagione. Sperando, magari, di ritrovare la serie A proprio in compagnia del Leone…

SAMMARCO 7: La dimostrazione che l’età conta fino a un certo punto. A marzo saranno 34 le primavere, eppure il centrocampista comasco sta vivendo in questa stagione una seconda giovinezza. Iniziare da titolare indiscusso e con la totale fiducia di Marino ne ha sicuramente giovato anche al morale: dopo un avvio al di sotto delle sue potenzialità, l’ex Chievo ha preso letteralmente in mano le chiavi del centrocampo, dispensando fosforo ed energia alla manovra. Insostituibile.

GORI 7: Quattro polmoni al servizio della squadra. Non delude le attese, dimostrandosi il solito mastino di centrocampo pronto a sradicare dai piedi avversari una quantità infinità di palloni. Uno di quei giocatori che tutti gli allenatori vorrebbero con sé. Notevole anche la crescita dal punto di vista tattico, deve forse limare ancora qualche esuberanza caratteriale, ma ci sarà tempo. E pensare che all’inizio c’era anche qualche dubbio sulla possibile collocazione tattica nel modulo di Marino…

SODDIMO 7: Una delle soprese più belle di questo Frosinone. Intendiamoci: la sua qualità non è mai stata in discussione, così come il suo peso specifico all’interno dei meccanismi della squadra. Il finale amaro della scorsa stagione sembrava però aver rotto definitivamente il Fil Rouge che legava il centrocampista di San Basilio alla piazza. Tante voci di mercato in estate, una partenza sempre più probabile fino all’alt imposto da Marino, che lo ha fatto (ri)diventare il “crack” ammirato due stagioni fa. Tantissime giocate al servizio della squadra, oltre a tre gol preziosissimi e di pregevole fattura.

KRAGL 6,5: Muscoli e grinta da vendere per il tedesco dal tiro al fulmicotone, rimasto in Ciociaria dopo la buona seconda parte di stagione disputata in seria A. Ci mette un po’ ad entrare in condizione, complice l’infortunio alla coscia rimediato nel match con il Verona, ma soprattutto nelle ultime partite torna a mostrare quello strapotere fisico che è un po’ la sua principale caratteristica di gioco. Ormai riappropriatosi del posto da titolare, impreziosisce il suo bottino con le due reti siglate al Trapani e al Benevento.

GUCHER S.V.: Impossibile esprimere una valutazione per la prima parte di stagione dell’“austrociociaro”, messo da parte forse con un pizzico di fretta dopo un paio d’uscite non proprio convincenti. Il curriculum del giocatore, legatissimo alla piazza canarina, avrebbe meritato un po’ di rispetto in più, ma nel calcio non c’è troppo spazio per i sentimenti. Il silenzio assordante degli ultimi mesi è stato il preludio ad un addio che si è consumato in maniera ufficiosa già nella giornata di giovedì, con destinazione Vicenza. Di bello, malgrado tutto, resteranno i ricordi.

FRARA 6,5: Il capitano è una garanzia che non delude mai. In mezzo al campo, sulla fascia e all’occorrenza anche mediano basso, Marino sa che quando c’è bisogno può contare su di lui. Tanti spezzoni utili sia in termini di apporto alla squadra che per far rifiatare qualche compagno con il fiato corto. Prezioso.

CHURKO 5: Arrivato a Frosinone con un carico di belle speranze, il fluidificante ucraino ci mette tanta buona volontà ma non riesce mai a dare quell’apporto che in molti si aspettavano. Dotato di buona corsa e anche di una discreta tecnica, si perde però irrimediabilmente nella zona “fatidica” del campo, quella dove un giocatore con caratteristiche come le sue dovrebbe incidere maggiormente.

DANIEL CIOFANI 7: Otto gol solo nel girone d’andata, un bottino di tutto rispetto che conferma – semmai ce ne fosse bisogno – l’imprescindibilità dell’ariete di Celano nello scacchiere giallazzurro. In mezzo, tanto lavoro sporco per la squadra e una capacità innata di far reparto anche da solo, tenendo spesso palla per far rifiatare i compagni. Frosinone e il Frosinone se lo tengono stretto e vogliono scrivere insieme a lui una nuova pagina di successi in questo matrimonio felice e ricco d’emozioni.

DIONISI 7: Nemmeno l’altro “gemello” del gol poteva tradire le attese: stesso bottino dell’amico Daniel (8 reti), unito alla solita, famelica grinta che mette in campo in ogni occasione e lo consacra come un elemento determinante anche quando non trova la via della rete. Il lungo digiuno aveva acceso qualche campanello d’allarme, lui risponde da campione con il gol al Trapani e la doppietta decisiva al Benevento nello scontro diretto. Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo.

COCCO 5,5: La sfortuna continua a perseguitare l’ariete ex Vicenza, che nei mesi di militanza canarina ha collezionato più infortuni che gol. Un fattore che ha inciso in maniera negativa sul suo cammino, costringendolo ad una preparazione frammentata e sicuramente inadeguata per un giocatore della sua stazza fisica. Abulico in diversi frangenti, sembra trovare la luce con l’eurogol realizzato a Novara, ma un nuovo stop lo costringe a tornare ai box nel mese di dicembre. La cessione è ormai a un passo, con tanti rimpianti per quello che sarebbe potuto essere e non è stato.

VOLPE 6: Arrivato in prima squadra accompagnato da un ottimo curriculum, Marino dimostra di puntare sulle sue qualità e, dopo un periodo in naftalina, lo getta ufficialmente nella mischia negli ultimi minuti del match di La Spezia. Il futuro è suo, dovrà solo avere la pazienza di aspettare il momento giusto per mettersi in luce.