I Sindaci Janusz Chwierut e Tommaso Conti hanno firmato il Patto di Gemellaggio tra i Comuni di Oswiecim e Cori. La cerimonia ufficiale, seguita dalla cena di gala, si è svolta giovedì 26 Gennaio presso il Castello della cittadina polacca, nell’ambito delle celebrazioni internazionali per il 72° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau.
È il primo atto del Giuramento di Fraternità, che verrà ripetuto a Cori, a coronamento del decennale rapporto di amicizia tra le due comunità. Dopo anni di fidanzamento fatto di scambi socio-culturali, promozione del territorio e visite istituzionali, la Lettera di Intenti dello scorso Settembre ha sancito la reciproca volontà di convolare a nozze, confermata a fine anno dai due Consigli Comunali.
Questo gemellaggio, ispirato da Pietro Vitelli, tra i fautori del Viaggio Pontino della Memoria, va ben oltre i tradizionali significati. È un gemino morale nel nome della Memoria della Shoa, il più grande crimine commesso contro l’umanità, che deve continuare a vivere nel ricordo, e nel segno della speranza per un futuro di pace e integrazione tra i popoli, affidato ai giovani, parte integrante dell’iniziativa.
Il gemellaggio con Oswiecim, che per prima si è innamorata del paese lepino avviando il corteggiamento, è motivo di responsabilità, per il peso della storia di questo luogo, ma anche di orgoglio, dato che Cori è il secondo Comune in Italia, dopo Arezzo, a gemellarsi con Oshpitzin, come chiamato in ebraico yiddish il bellissimo centro della Piccola Polonia, ospitale, affine e pieno di vitalità.
Il primo cittadino corese era accompagnato dalla Delegazione formata dagli Assessori Chiara Cochi e Mauro De Lillis; i Consiglieri comunali Sabrina Pistilli, Paolo Cimini e Cristina Ricci; Tommaso Ducci, Presidente della Pro Loco Cori e del Latium Festival; Maria Teresa Luciani, Presidente dell’Ente Carosello Storico dei Rioni di Cori. La giornata è stata incorniciata dalla mostra multimediale sulla Città d’Arte.