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Comitato a difesa dell’ospedale di Colleferro: “Che fine hanno fatto gli impegni presi?”

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

CHE FINE HANNO FATTO GLI IMPRESI PRESI?

L’Ospedale L. P. Delfino di Colleferro continua a sopportare gravi disagi per la carenza di personale, di apparecchiature sanitarie, riduzione di posti letti e mobilità passiva.

Attendiamo da tempo la designazione del Direttore sanitario e la la nomina di primari di ruolo per i reparti di cardiologia, chirurgia, ortopedia ,urologia, otorinolaringoiatria, pronto soccorso, radiologia. Sono rimasti in servizio solo i primari di medicina, dialisi e laboratorio analisi (ancora per poco).

I 9 medici incaricati di recente vanno a coprire i posti vacanti di personale in pensionamento e/o trasferito dei reparti di cardiologia, chirurgia, ortopedia, medicina, urologia, laboratorio analisi, emoteca, anatomia patologica, otorino, ecc. Non sono stati assegnati medici radiologi e soprattutto di laboratorio analisi.

Solo immediati concorsi e/o assunzioni in deroga possono evitare la paralisi dell’Ospedale, il blocco dell’attività elettiva, la riduzione del rischio clinico, condizioni di lavoro più sicure e garantire i livelli essenziali di assistenza. Protrarre oltre il disinvolto ricorso alla mobilità significa sacrificare qualità e sicurezza delle prestazioni.

E’ in funzione solo una sala operatoria per mancanza di anestesisti. Fino a quando resteranno sospesi gli interventi chirurgici e continuerà l’approvvigionamento di sangue dalla sede di Tivoli? Perché non è stato ripristinato il centro prelievi, sospeso per i lavori della Nuova Ala, quando prima ne funzionavano due (Ospedale e Distretto sanitario)?

Perché per fare la risonanza magnetica nucleare i degenti devono essere trasportati all’Ospedale di Tivoli o di Guidonia e non ci si rivolge al presidio sanitario di Via Ariana a Valmontone?

Su queste problematiche e sul Nuovo Atto Aziendale (Deliberazione regionale n. 000905 del 15.11.2016) abbiamo chiesto un incontro al Direttore generale della ASL RM5, dottor De Salazar, ma non avendo ricevuto risposta lo abbiamo chiesto al Presidente Zingaretti.

La proposta del Nuovo Atto Aziendale non prevede interventi sufficienti a fare dell’Ospedale di Colleferro un Polo pubblico di eccellenza. Si prospetta infatti l’istituzione di due Poli ospedalieri, Tivoli con Monterotondo e Subiaco, e Palestrina con Colleferro.

Mancano però a bilancio i necessari stanziamenti e, nostro avviso, occorrerebbe invece creare un Polo unico con alcune qualificate specialità a servizio dei territori a sud della Regione: un Polo chirurgico a Colleferro e, di contro, un Polo medico a Palestrina, dove trasferire i reparti di pertinenza appunto medica (riabilitazione, lungodegenza, geriatria, postacuzie, ecc.).

Una rigorosa razionalizzazione permetterebbe alla ASL RM 5 di conseguire enormi economie di scala da reinvestire in nuove offerte sanitarie. Al contrario, il Nuovo Atto Aziendale insiste nel mantenere reparti “doppioni”.

L’apertura poi dell’Ospedale di Monterotondo ha aggravato la situazione di medici ed infermieri poiché non ci risulta sia stata decisa l’assunzione di nuovo personale.

Proprio la carenza di organico è uno dei motivi del ritardo dell’apertura e dell’avvio delle attività della Nuova Ala dell’Ospedale di Colleferro, di cui da tempo chiediamo di conoscere il progetto e la dotazione di personale.

Inoltre il Nuovo Atto aziendale non colma la carenza di posti letto, soppressi dopo la chiusura in questi ultimi anni di 3 Ospedali: Valmontone, Zagarolo ed Anagni, decisione  che stride  con i bisogni di assistenza di Colleferro e della valle del Sacco, inserita nel SIN, per i gravi danni di tipo sanitario ed ambientale del territorio.

Atteso che la riorganizzazione dei presidi sanitari vuole salvaguardare le specificità territoriali – si legge nel Nuovo Atto Aziendale – per il superamento delle criticità rilevate, la rete ospedaliera del nostro distretto, a nostro avviso, dovrebbe prevedere:

una UOC di laboratorio analisi per rispondere alle attività chirurgiche, come deliberato dal Presidente Zingaretti, il quale aveva stabilito che i due Servizi – Colleferro e Tivoli – dovessero svolgere la stessa attività con pari dignità;

un Servizio di Anatomia patologica con relativa dotazione organica per svolgere attività funzionali a tutti i Reparti; un Servizio di Emoteca h 24 per evitare rischi per i pazienti durante le emergenze-urgenze legati alla perdita di tempo tra l’andata e il ritorno del mezzo per il prelievo del sangue all’Ospedale di Tivoli; una UOC di Dialisi che ricomprenda la Nefrologia; un Servizio di Endoscopia h 24 per  fornire indagini adeguate alle varie UOC evitando peregrinazioni indecenti specie per i pazienti anziani; un Reparto di Neurologia e sblocco delle assunzioni con deroghe come previsto dall’Accordo del 5 luglio 2015; il reintegro dei 4 reparti materno infantili.

Questo trasformerebbe l’Ospedale di Colleferro in un Polo chirurgico rispondente per qualità e sicurezza ai bisogni del comprensorio ed eleverebbe quello di Palestrina a Polo medico dotato di reparti attualmente mancanti nell’Azienda sanitaria, costretta, con aggravio di costi, a rivolgersi a strutture private di lungodegenza, geriatria, postacuzie, riabilitazione, ecc.

Polo di eccellenza e servizi socio-sanitari per il territorio significa soprattutto una più equa ripartizione delle risorse dall’area urbana della Capitale verso la periferia. E’ a Roma che si concentrano tutte le aziende ospedaliere e i policlinici universitari; tutti i Dea di II livello; 15 su 18 emodinamiche cardiache h 24 (anno 2012); 11 su 15 HUB e spoke della rete per l’ictus; tutti i centri HUB previsti dalla riorganizzazione delle altre reti ospedaliere del Lazio.

Chiediamo ai nostri Sindaci, che hanno sottoscritto l’Accordo con il Dott. D’Amato il 5 luglio 2015, di chiedere il rispetto degli impegni presi: ambulatori di Pediatria e Ginecologia aperti 6 giorni su 7; servizio di monitoraggio per la mamma di Cardiotocografia fetale; medicina d’urgenza e osservazione breve con medici e infermieri per 6 posti letto mancanti; Reparto di neurologia con 10 posti letto; inserimento nella Rete Emergenze del 118 della terapia intensiva; sblocco assunzioni con deroghe per Cardiologia e Neurologia; laboratorio analisi; Centro Trasfusionale.

Il Comitato si riunisce giovedì 9 febbraio, ore 18, al bar Caffè Giardino, viale XXV Aprile, e vi invita a partecipare e ad essere presenti. Vi invita inoltre ad assistere al Consiglio comunale straordinario del 16 febbraio, ore 17.30, che tratterà le questioni dell’ospedale e della società di gestione dei rifiuti, Lazio Ambiente spa.

Colleferro, 8 febbraio 2017

Comitato libero “A difesa dell’Ospedale di Colleferro” – Coordinamento territoriale

Contatti cell. 3490558501 – 3337767664

Mail salva_osp_colleferro@libero.it

FB A difesa dell’ospedale di Colleferro