Nuovo appello da parte del segretario generale della Uil Fpl di Frosinone Paolo Pandolfi in merito alla situazione dei 41 ex cantonieri Anas che, dopo il passaggio delle competenze per la manutenzione ordinaria delle strade regionali dalla Provincia alla Regione, non sono stati più utilizzati, pur essendo retribuiti, con danni evidenti per le strade del territorio.
Una vicenda che va avanti da più di anno e nulla è stato fatto nonostante le ripetute segnalazioni da parte del sindacato. L’ultima lettera indirizzata, il 24 Ottobre dello scorso anno, al governatore Zingaretti, al prefetto di Frosinone Zarrilli al presidente della Provincia Pompeo e al responsabile della sezione regionale di controllo Chiappinelli, non ha sortito effetti e la Uil Fpl, attraverso il segretario Pandolfi, torna a sollevare il problema:
“E’ trascorso più di anno – sottolinea Pandolfi – e per i 41 lavoratori della nostra provincia nulla è cambiato. Sono costretti a restare inoperosi essendo sprovvisti di mezzi e strutture per poter svolgere la loro attività. Tutto ciò ha comportato un progressivo ed inesorabile declino dei piani della rete viaria regionale, con grave pregiudizio, in molteplici casi, anche per la sicurezza della circolazione veicolare”.
Desta scalpore, a fronte di tutto ciò, la decisione della stessa Regione Lazio di esternalizzare, attraverso l’Astral Spa, il servizio di manutenzione ordinaria riguardante il taglio dell’erba lungo le strade regionali e approvare la documentazione di gara, poi indetta, per l’affidamento del servizio di sorveglianza stradale, reperibilità h24 e pronto intervento h24, nonché i lavori di manutenzione ordinaria sulla viabilità regionale per l’importo, fino a dicembre 2018 di quasi 50 milioni di euro.
“Neanche in questo caso – fa sapere Pandolfi – si è tenuto conto dei 41 dipendenti (responsabili della sorveglianza e cantonieri) che già operavano su quelle strade e che restano bloccati nei loro centri operativi, producendo un vero e proprio danno erariale che la Uil Fpl continua a ritenere inammissibile. Invito nuovamente – chiosa Pandolfi – le autorità preposte a dare risposte concrete per risolvere la problematica”.