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Marino, percorsi sotterranei di Palazzo Matteotti e Palazzo Colonna affidati all’associazione Archeoclub

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Marino, percorsi sotterranei di Palazzo Matteotti e Palazzo Colonna affidati all'associazione Archeoclub

AFFIDATI ALL’ARCHEOCLUB I PERCORSI SOTTERRANEI

DI PALAZZO MATTEOTTI E DI PALAZZO COLONNA

L’Associazione si è aggiudicata il bando di gestione

 

In data 23 marzo il Comune di Marino ha affidato, in seguito a procedura negoziata, alla locale Sezione “Colli Albani” dell’Archeoclub, la gestione delle grotte sotterranee,  situate presso Palazzo Matteotti e Palazzo Colonna, la cui ristrutturazione è stata finanziata dall’Unione Europea con i fondi POR FESR 2007-2013 erogati dalla Regione Lazio.

La città di Marino dispone di un vasto reticolo di grotte, molto spesso comunicanti tra loro, poste a una profondità media di 12 metri al di sotto della superficie stradale.

Gli interessati potranno visitare questo patrimonio sotterraneo ogni fine settimana dalle ore 10 alle 12 oppure a richiesta per gruppi mediante prenotazione a archeoclubcollialbani@gmail.com, anche in combinazione con visite guidate nel centro storico. L’ingresso alle grotte è gratuito e prevede l’accompagnamento di personale qualificato.

 

“Esprimiamo all’Archeoclub Colli Albani i nostri più sinceri Auguri di buon lavoro – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Paola Tiberi – certi che questo è solo l’inizio di un percorso di crescita culturale in cui tutti noi siamo impegnati. Formuliamo pertanto agli aggiudicatari del bando le nostre più sentite congratulazioni. La loro opera sarà sicuramente preziosa nel far conoscere ai visitatori le peculiarità storiche e antropologiche della nostra città”.

 

Le gallerie”, ci spiega il Presidente dell’Archeoclub – Colli Albani, Ugo Onorati, “larghe circa due metri e alte tre, si intersecano per decine di chilometri nel sottosuolo del centro storico e furono la conseguenza dello sterro nel tufo vulcanico di materiali inerti, necessari all’edificazione del centro abitato, a partire già dall’epoca medievale, con scavi nel peperino addirittura di epoca romana.

Con lo sviluppo dell’attività vinicola”, continua Onorati, “all’inizio dell’età moderna, le gallerie furono trapunte di innumerevoli nicchie destinate ad alloggiare le botti di legno, con il vino che vi veniva travasato dalle cantine sovrastanti, per metterlo al riparo dalla calura estiva.”

 

          Magazzini immensi, silenziosi e bui, le grotte hanno sempre suscitato un particolare fascino nei visitatori. Tante leggende e tanta storia sono legate alla loro surreale esistenza. In particolare va ricordato che, durante l’ultima guerra, soprattutto nel periodo che va dallo sbarco di Anzio (22 gennaio 1944) fino alla liberazione di Roma (4 giugno seguente), le grotte di Palazzo Colonna furono utilizzate dalla popolazione civile come rifugi.

La grotta di piazza Matteotti, con accesso dal sottopasso da corso Trieste e da via Garibaldi, offre ai visitatori un percorso sotterraneo didattico, finalizzato alla conoscenza geologica del territorio dei Castelli Romani, dalle fasi eruttive più antiche del grande Vulcano laziale, fino alla formazione dei laghi di Castel Gandolfo e di Nemi.

 

Marino, 20 aprile 2017