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Genzano, la nota del comune sulla tariffazione della Tari 2017

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

“In merito al pagamento dell’imposta comunale sui rifiuti, l’Amministrazione comunale precisa che la tariffazione della Tari 2017 è stata resa più equa.

Si ricorda che come previsto dalla normativa in materia, le tariffe devono garantire la copertura integrale dei costi del servizio integrato di gestione dei rifiuti. Per il 2017 l’ammontare complessivo di tali costi rimane in linea con quello precedente; da qui ne è derivato come il livello complessivo della tassazione 2017 rimane costante rispetto all’anno 2016.

Nello specifico, per le utenze domestiche, rispetto al 2016 ci sarà un risparmio medio presunto di 10,50 euro per i nuclei familiari composti da 2 persone, 11,10 euro per le famiglie di tre persone, 22,97 euro per i nuclei familiari di cinque componenti e 19,40 per quelli di sei o più persone. Dalla ricerca effettuata in banca dati dell’Amministrazione comunale, risulta che le persone ultrasettantenni con reddito inferiore ai 13mila euro che hanno fatto richiesta di riduzione del 10% della Tari – ai sensi dell’articolo 19 del regolamento – sono state 32; le famiglie composte da due elementi ultrasettantenni, con reddito complessivo inferiore ai 16mila euro, sono state invece 18.

A tal riguardo, è doveroso precisare come la precedente tariffazione 2016 prevedeva un forte disequilibrio fra le utenze ad 1 e 2 componenti, a tutto vantaggio dei primi. Infatti, nel caso di un appartamento di 90 mq, le utenze con 2 componenti del nucleo familiare pagavano mediamente circa 130 euro in più rispetto alle utenze con un solo componente.

Nel deliberare le tariffe per l’anno corrente, questa Amministrazione ha deciso di ridurre questa iniquità, cercando di riequilibrare la tariffazione 2017 a favore delle utenze con più componenti, in quanto queste si sostanziano per la maggior parte in famiglie più numerose e, quindi, con più di un figlio a carico.
In merito alle utenze non domestiche, queste sono state riviste con un adeguamento tariffario medio dell’11% al lordo delle agevolazioni. La scadenza di maggio è stata preferita alle scadenze di giugno in quanto concomitante con le scadenze fiscali annuali della dichiarazione dei redditi e dell’Imu. Lo stesso per la scadenza di ottobre preferita a quella di novembre perché coincidente con il versamento del secondo acconto delle imposte insieme all’Iva e Inps”.