RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Non è tollerabile che gli utenti del Centro Assistenza Domiciliare della città di Cassino abbiano visto sospendersi improvvisamente, senza alcun preavviso, il servizio che spetta loro, per giorni. Si tratta di pazienti non deambulanti, in modo permanente o temporaneo, perlopiù in età avanzata, affetti da disabilità o da gravi patologie, i quali necessitano di costante assistenza domiciliare, di esami essenziali, necessari, quali i prelievi sanguigni, per poter tenere sotto controllo il decorso della patologia. Ebbene, il servizio viene sospeso in quanto una unità infermieristica non si è resa disponibile, causa malattia. Ciò che lascia disarmati è che la Asl non abbia provveduto celermente alla sostituzione del personale, optando per la sospensione del servizio, un servizio essenziale, come illustrato pocanzi, non preoccupandosi affatto di avvertire le famiglie dei pazienti, le quali avrebbero potuto attivarsi per ricercare a loro spese una soluzione tampone, momentanea, che potesse garantire una continuità, in attesa che il servizio venisse ripristinato. Il caso in esame è soltanto la punta dell’iceberg, in quanto disservizi continui nell’ultimo anno si sono registrati nel servizio di trasfusione domiciliare che per mesi è stato attivo grazie ad una sola unità infermieristica, con conseguenti prestazioni erogate a fasi alterne, arrecando anche in questo caso inconvenienti ai pazienti. Mi chiedo come possa una Asl non garantire continuità nelle cure, nell’assistenza a pazienti già gravemente compromessi, senza ricorrere ad un piano d’emergenza, necessario in caso di mancanza del personale.