“Solstitium , viaggio emozionale tra rito e scienza”, questo il titolo dell’evento tenutosi sabato 17 e domenica 18 giugno nei rifugi antiaerei di Colleferro. Nato quasi per caso, alla fine si è rivelato veramente un viaggio emozionale, sia per gli ospiti – i quali hanno gratificato gli organizzatori con la loro presenza – che per gli organizzatori stessi, che con grandi sacrifici, giustificati dalla passione, dalla forza di volontà, dal piacere di divulgare la cultura e valorizzare quei luoghi unici, sono riusciti nell’intento di trasmettere l’idea di quel “viaggio”.
Accolti da Betrice Parenti (il cui nome rievoca il celebre viaggio dantesco), gli ospiti hanno potuto, invitati dalle parole di benvenuto della guida ed ottimo attore Giulio Caslini, muoversi tra spazio e tempo.
Di seguito si è incontrato Marco Tullio Cicerone (alias Andrea Buccolini, responsabile delle relazioni esterne del Gruppo Storico Romano) che dagli inferi ha chiarito, con la sua tradizionale saggezza, il significato del termine fortuna; quella vista come dea Fortuna primigenia, la dea Madre, madre di tutti gli dei, cui si rivolgevano gli schiavi, i reietti, gli ultimi, ma anche la fortuna intesa come buona sorte, che buona sempre non è, per arrivare poi alla “Fortuna” che ha assistito i cittadini di Colleferro durante la guerra, permettendo loro di disporre di quelle gallerie in cui egli stesso vagava rifugiandosi, a volte abitando per giorni in esse come in una città sotterranea, per sfuggire ai bombardamenti.
L’augurio finale di “buona fortuna” che Cicerone ha rivolto agli ospiti, li ha accompagnati all’incontro con l’archeologo, dottor Angelo Luttazzi, che ha illustrato con estrema chiarezza la storia della dea Fortuna, sottolineando il gran numero di templi a lei dedicati, soffermandosi su quello della vicina Preneste, l’attuale città di di Palestrina e ricordando il ritrovamento di una statuetta nell’attuale periferia di Colleferro, identificata proprio con Fortuna Primigenia (la cui immagine campeggiava nella locandina dell’evento).
Proseguendo nel labirinto di gallerie, accompagnati da suggestivi sottofondi musicali, i“viaggiatori” sono approdati tra le stelle. La spiegazione astronomica del solstizio è stata fornita dall’astrofisico dottor Franco Leone, che ha attualizzato la ricerca della sorte non più negli inferi o nelle grotte, ma nelle previsioni astrologiche (non poca sorpresa e incredulità ha suscitato l’informazione che queste partono da un errore di fondo, ossia che la maggior parte di noi appartenga a un segno zodiacale che è di solito, tranne rare eccezioni, quello che precede il segno che da sempre ci contraddistingue) e introducendo Ofiuco, il tredicesimo segno zodiacale ignorato dall’astrologia.
Il viaggio non poteva terminare senza aver incontrato la dea Fortuna: ecco che Solstitium concretizza il suo antichissimo significato, l’incontro con la dea negli Inferi per purificarsi e tornare alla luce del Sole nel giorno in cui esso raggiunge il punto più alto sull’orizzonte e regala il maggior numero di ore di luce che in qualunque altro giorno dell’anno.Una sacerdotessa, Elena Tranquillo, giovanissima attrice in erba, invoca la Dea, dapprima denunciandola per una sorte non sempre benevola, concludendo poi con un implorazione perché la dea abbia un occhio di riguardo nei suoi confronti e nei confronti di quelli che a lei si rivolgono per avere la speranza di una vita più dignitosa, introducendo così il monologo finale di Fortuna Primigenia.
La dea, interpretata da Annalisa Ramundo, antropologa, ma con una vocazione da attrice da non sottovalutare, ammonisce chiunque si rivolga a lei sperando in una sorte benevola, ricordando che non è lei l’artefice del nostro futuro; non dipende da lei la nostra sorte, ma da qualcosa di più impalpabile, qualcosa di più indecifrabile, che possiamo definire con una semplice parola: coscienza.
La suggestione ricreata dalle scenografie, dalla musica di fondo, dalle parole dei personaggi incontrati percorrendo il labirinto delle gallerie, si è così tramutata nel viaggio emozionale sperato, grazie al lavoro e al grande impegno di tutti i partecipanti al progetto. Al viaggio emozionale hanno infatti dato un indispensabile contributo le guide Renzo Rossi (la persona che più di tutti ha ridato valore ai rifugi di Colleferro), Lorenzo Calvani, Laura Ciano, Anna Elisa Nardone, Adelina Ramundo, Giulia Guglielmetti, l’antropologo Stefano Portelli (che ha contribuito con ricerche storiche sui riti della dea Fortuna legati al Soltizio estivo e ha scritto i testi con Lorenzo Calvani) ed Emilia della Guardia, per il contributo all’allestimento delle scenografie.
L’evento, patrocinato dal Comune di Colleferro, nelle persone del sindaco e assessore alla cultura Pierluigi Sanna e dell’assessore al turismo Sara Zangrilli, è stato organizzato dall’associazione culturale Event Space Organization, in collaborazione con l’Associazione Culturale Cornelia, il Gruppo Storico Romano, il Gruppo dei Rifugi Antiaerei di Colleferro, con la sponsorizzazione di Officina Botanica e Non Solo Verde.