Si sono svolti nella serata di ieri (23 giugno) i tradizionali festeggiamenti della vigilia di San Giovanni, che come ogni anno richiamano numerose persone nella città volsca.
L’evento clou della serata è, da sempre, l’accensione del “faone” sul fiume Liri, che affonda le sue origini in un lontano passato e in cui gli abitanti del luogo vedono una sorta di rito purificante, legato alla fertilità.
Anticamente, il rituale assumeva anche un carattere scaramantico, infatti, durante il cerimoniale si cantava intorno alle fiamme per allontanare gli spiriti maligni, streghe, demoni e tutto ciò che poteva nuocere all’uomo e, soprattutto, al raccolto.
La notte di San Giovanni però, non è solo il tradizionale falò per Sora e i sorani.
Ci sono riti che rivestono un valore religioso, come ad esempio la processione che si svolge per le vie della città; altri che hanno un carattere suggestivo e magico, come la lettura dell’albume dell’uovo.
Questa antica consuetudine, prevedeva la preparazione di un recipiente di vetro privo di etichetta (una brocca, una bottiglia, un bicchiere), che veniva riempito di acqua fino a metà della sua capienza.
La sera della vigilia della festa del Santo poi, si rompeva un uovo fresco e se ne faceva scivolare esclusivamente l’albume nel contenitore.
A seconda della forma che assumeva il giorno seguente, veniva predetto il futuro alla persona che si sottoponeva a questo rito.
Un altro degli innumerevoli rituali che si svolgevano in questa stessa notte era di carattere puramente naturalistico e curativo e vedeva protagonisti elementi come l’acqua, le erbe e la raccolta della rugiada al mattino del 24.
Anche quest’anno l’associazione “I ragazzi del faone” di Sora ci ha regalato una serata all’insegna della meraviglia e della magia, contornata da spettacoli di musica, danza e canto ai quali cittadini e visitatori non si sono sottratti, ma anzi hanno assistito con partecipato entusiasmo.