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Velletri, Premio Nazionale Teatrale: Micheli: “Con emozione e orgoglio daremo risalto ad Achille Campanile”

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Sin dal suo insediamento, Micheli ha inserito nelle linee programmatiche l’istituzione di un Premio che si configura di livello nazionale. I copioni che dovranno pervenire alla Direzione Artistica, di genere umoristico e inediti, saranno valutati da una Giuria di comprovata qualità. Proprio il Direttore ha voluto sottolineare questo e altri aspetti, puntando molto sulle potenzialità di Velletri e su questa edizione che dovrà essere un esperimento per fare sempre meglio negli anni successivi.

Direttore Claudio Micheli, lei ha inserito il progetto di un Premio Teatrale dedicato a Campanile sin dalla sua nomina. Come nasce questa idea e quali sono le vostre aspettative?

È con entusiasmo, orgoglio e una certa emozione che la Fondazione e io personalmente ci siamo messi alla prova nell’istituire una manifestazione culturale importante come la “Campaniliana”. Abbiamo voluto per la nostra città un evento per il ricordo e la valorizzazione del grande e poliedrico scrittore (di cui ricorrono i quarant’anni dalla scomparsa proprio quest’anno) e che potesse essere allo stesso modo un’occasione di creatività, esposizione di documenti e materiali originali di proprietà della famiglia, premiata competizione letteraria, il tutto introdotto da un convegno con ospiti di eccellenza. Ringrazio anche l’Associazione Memoria ’900 che in co-produzione curerà varie iniziative della settimana dedicata a Campanile. La vocazione artistica di Velletri, all’interno del più ampio raggio culturale dei Castelli Romani, meritava l’organizzazione di una manifestazione di respiro nazionale, che potesse dare il giusto risalto a un autore di grande spessore come Achille Campanile, che ha scelto questa città come ultima sede per sé e per la sua famiglia. La mia personale conoscenza con il figlio Gaetano, mio compagno di studi, mi ha motivato ancora di più nel proposito di istituire un incontro annuale di cui speriamo la città possa vedere ancora molte edizioni.

La location della Casa delle Culture, in tal senso, si presta molto… che progetti ci sono per valorizzare l’ex Convento del Carmine, da poco restituito alla città?

La Casa delle Culture e della Musica è il luogo ideale per accogliere la prima esclusiva di una manifestazione simile dedicata allo scrittore, e il carattere nazionale del premio ci spinge a considerare questa sede come un faro che sappia accogliere da Nord a Sud le proposte che, ci auguriamo, potranno animare la competizione di drammaturgia teatrale. Il rilancio turistico di Velletri deve partire proprio dalla sinergia tra offerta culturale e ricchezze artistiche, enogastronomiche, paesaggistiche del territorio, e la Fondazione continuerà a sostenere progetti e ospitare eventi in grado di esaltare questa sinergia.

Come si è costruita la Giuria, che sarà composta da nomi di spessore nazionale ma allo stesso tempo conoscitori o interpreti dell’opera di Campanile?

La scelta della Giuria e dei relatori del convegno che interverranno in questa prima edizione della “Campaniliana” rispecchia la volontà di onorare la ricchezza della produzione dello scrittore, ringrazio per aver aderito a questo progetto, di cui siamo fieri, il giornalista Arnaldo Colasanti, l’attrice e  regista Simona Marchini, il regista Vito Molinari, lo scrittore Giorgio Montefoschi e Gaetano Campanile, figlio dello scrittore, presidente dell’Associazione Memoria ’900 e cittadino di Velletri, che metterà a disposizione i materiali della mostra e senza l’apporto del quale la realizzazione di un evento prestigioso come questo non sarebbe stato possibile.

Sarà difficile rispondere alle esigenze che un Premio Nazionale porta con sé? Si può considerare una scommessa da vincere?

Nell’organizzazione della manifestazione ci siamo posti domande e perplessità legate a quella che sarà la risposta del pubblico e soprattutto dei partecipanti al premio letterario. Stiamo investendo tempo ed energie nella diffusione delle informazioni e nell’invito alla partecipazione a tutti gli organismi nazionali di cultura letteraria e teatrale, a cui può ovviamente interessare la partecipazione, come università e istituti di cultura italiana e i loro dipartimenti interessati. Siamo consapevoli delle difficoltà di ogni inizio, ed è per questo che siamo in contatto con gli Istituti Superiori di Velletri affinché gli studenti siano il più possibile coinvolti in questo evento. Siamo allo stesso modo sicuri che la cittadinanza saprà cogliere l’alto livello della manifestazione e saprà premiare gli sforzi organizzativi con una calorosa partecipazione.

Oltre i timori, qual è l’augurio per la prima edizione della “Campaniliana”?

Ogni prima edizione porta con sé un carico di rischio che alimenta la sfida e stimola fantasia e motivazione, ma come tutte le primizie avrà un sapore tutto nuovo. Ci auguriamo che possa essere una edizione pilota in grado di aprire la strada a una lunga serie di ‘repliche’.