Cronaca

Roma, Anagnina, finto dipendente dell’Agenzia delle entrate vende lo stesso appartamento a 8 persone diverse

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La zona era invitante, il prezzo di acquisto anche. Un appartamento all’Anagnina che era finito in fretta e furia sul mercato, ad un costo d’acquisto sensibilmente inferiore al valore di mercato. Un “affare” che aveva attirato le attenzioni di molte persone intenzionate a concludere l’acquisto ma che – loro malgrado – si sono ritrovate coinvolte in una maxi truffa dai contorni quasi surreali.

Partiamo dai fatti: Gianluca Giammatteo nel 2014 aveva pubblicato un annuncio di vendita su internet per l’immobile, praticamente adiacente alla fermata della metro A, del quale era proprietario. Le richieste sono piovute a raffica e l’uomo – insieme alla moglie peruviana – aveva organizzato le cose in grande, stipulando ben 8 contratti preliminari e concludendo addirittura 2 rogiti per la cessione definitiva. La scusa utilizzata per giustificare il prezzo inferiore al valore di mercato era sempre la stessa: Giammatteo dichiarava infatti di dover concludere in fretta la cessione della casa a causa di un improvviso trasferimento a Milano, città nella quale aveva vinto un concorso come dipendente dell’Agenzia delle Entrate. Una spiegazione logica che ha tratto in inganno molte delle vittime, che avevano versato circa 40 mila euro di caparra e – in due casi per l’appunto – avevano versato oltre centomila euro per l’acquisto.

La coppia aveva organizzato tutto nei minimi dettagli, tant’è che mentre Giammatteo concludeva il primo rogito con un notaio per il valore di 150 mila euro, la moglie peruviana Jessica Ascacibar Loayza – incaricata ufficialmente dallo stesso marito – ne stava effettuando un secondo da un altro notaio per un valore di 160 mila euro.

Una volta intascata la somma – quasi 500 mila euro complessivi – i due sono fuggiti immediatamente in sudamerica, facendo perdere le loro tracce. L’inganno, infatti, è stato presto svelato: uno dei notai coinvolti aveva infatti accertato che le compravendite dell’immobile erano bloccate, poiché gravato da un’ipoteca. Falso, quindi, il documento della Banca Cariparma dove si accertava l’estinzione del mutuo.

Giammatteo e la moglie sono stati immediatamente accusati di truffa e il processo che li vede coinvolti si è tenuto nella giornata di ieri, 20 luglio 2017, con le vittime che si sono costituite parte civile nella speranza di poter recuperare almeno parte dei soldi persi in questo singolare quanto increscioso episodio di truffa.