“Fanno ridere i commentatori politici e tutti quelli che dicono che la mafia a Roma non c’era: ebbene sì, non c’era la mafia in senso stretto, ma c’era una banda di criminali organizzati composta da funzionari e impiegati del Comune di Roma che dall’interno e con la complicità dei loro superiori e controllori, imbrogliavano, rubavano e truccavano gli appalti, danneggiando i cittadini che ancora oggi pagano il conto della corruzione a Roma”. Lo afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi, commentando la sentenza sul processo “Mafia Capitale”.
“Ora il Codacons organizzerà tutti i cittadini romani in una grande class action per avere il risarcimento dei danni subiti dagli illeciti accertati in tribunale, e chiede l’immediata rimozione o sospensione di tutti i dipendenti del Comune di Roma e di tutte le società coinvolte che non devono più stare dentro il Campidoglio né lavorare per l’amministrazione – prosegue Rienzi – E fanno ridere sia il sindaco Raggi che definisce la sentenza una vittoria ei cittadini, sia Ignazio Marino che dice che fu usato il processo per cacciarlo: i sindaci che si sono succeduti hanno chiuso completamente gli occhi su qualcosa che non potevano non sapere. Adesso Virginia Raggi, che fino ad oggi non ha fatto nulla per rinnovare se non solo in parte gli organici, non deve festeggiare alcunché, perché le conseguenze dei gravi reati commessi nell’ambito della vicenda Mafia Capitale vengono ancora oggi pagate dai cittadini romani, attraverso l’assenza di lavori per il rifacimento stradale, la mancanza di manutenzione del verde pubblico e gravi difficoltà nel comparto rifiuti” – conclude il presidente Codacons.