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Ladispoli, arrestato un funzionario comunale, un imprenditore e altre sette persone per appalti pubblici pilotati

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Frosinone, spacciatore

I Finanzieri del Comando Provinciale Roma hanno tratto in arresto 9 persone, tra i quali il responsabile pro tempore dell’ufficio appalti del Comune di Ladispoli, L.R. classe 1956, un imprenditore romano, S.V. classe 1964, unitamente a due direttori tecnici delle società coinvolte, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere (8) e ai domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Civitavecchia, per i reati di turbata libertà degli incanti, rilevazione del segreto d’ufficio e falso ideologico.

Arrestato a Ladispoli un funzionario comunale

L’attività investigativa, iniziata nel 2016, è partita da una denuncia inerente a plurime irregolarità nella procedura di aggiudicazione di cinque appalti indetti dal Comune di Ladispoli finalizzati alla realizzazione del “nuovo campo di calcio in località Campi Vaccina” dal valore complessivo, a base d’asta, di oltre due milioni di euro. Gli accertamenti eseguiti dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Civitavecchia, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno consentito di individuare nel responsabile del procedimento delle suddette procedure di evidenza pubblica colui che scientemente aveva invitato a partecipare più società che, sebbene formalmente distinte, sapeva essere, di fatto, riconducibili a un unico imprenditore.

Aveva pertanto cognizione che le offerte provenissero da un unico centro decisionale, in modo da poter incidere concretamente sull’esito della gara. Il predetto funzionario infedele, peraltro, al fine di nascondere i fatti illeciti di cui si era reso responsabile, ha occultato la documentazione relativa alle procedure, simulandone lo smarrimento, e costringendo, così, i Finanzieri a perquisire, su disposizione del Sostituto Procuratore titolare delle indagini, gli uffici del Comune di Ladispoli.

Questione di appalti pubblici pilotati

All’esito delle attività è stato rinvenuto il carteggio degli appalti di interesse. Per perseguire il suo disegno criminoso, S.V. aveva costituito cinque diverse società, di fatto gestite e amministrate in prima persona, ma formalmente intestate ai due figli – poco più che maggiorenni – alla moglie, alla madre ottantenne, nonché a un suo dipendente, con mansioni di operaio. Al vaglio degli inquirenti ancora diverse gare di appalto, indette da altri Enti pubblici sul territorio nazionale, in cui lo stesso imprenditore avrebbe partecipato seguendo il medesimo schema illecito.

Infatti, solo nel circondario della Procura della Repubblica di Civitavecchia, i Finanzieri della locale Compagnia hanno accertato complessivamente la turbativa di ben sedici gare relative ad appalti pubblici indette da otto Comuni per un valore complessivo, a base d’asta, di 4.200.000 euro.

L’attività svolta ha permesso, da ultimo, di denunziare all’A.G., oltre alle nove persone tratte in arresto, altri tre imprenditori e un professionista che si sono resi responsabili di analoghi reati.