Lo aveva accolto in casa sua quando aveva solo 9 anni, non sapendo che quel bambino sarebbe diventato il suo aguzzino. La loro convivenza era stata caratterizzata da un’affettuosa relazione nonna-nipote, per circa una decina d’anni.
Una volta diventato maggiorenne, forse a causa delle cattive compagnie, il ragazzo aveva iniziato a rivolgersi alla nonna in maniera aggressiva, per ottenere da lei denaro col quale acquistare droga o alcol.
L’aggressività verbale del giovane si era presto trasformata in violenza fisica causando, in più di una circostanza, lesioni alla donna che, rivoltasi al pronto soccorso per farsi medicare, si era comunque rifiutata di dire chi le avesse procurato le ferite.
Gli ultimi gravi episodi risalgono ad aprile e a luglio, quando l’anziana ha subìto l’amputazione di un dito prima ed un trauma cranico poi. Esasperata dalle minacce di morte e percosse sempre più violente, l’83enne si è finalmente rivolta alla Polizia di Stato per chiedere aiuto.
Gli agenti del commissariato Monteverde, che hanno ricevuto la denuncia, avviate le indagini hanno inviato tutto alla Procura della Repubblica che, considerata la pericolosità sociale del 23enne, che in più di un’occasione ha minacciato anche i condomini dello stabile in cui abita, ne ha disposto la custodia cautelare in carcere.