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Monteporzio, genitori riuniti contro gli aumenti della mensa scolastica. Equi Diritti: “Sempre più cittadini abbandonati a se stessi”

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addetti mensa istituti roma

Ennesimo aumento nei servizi di mensa scolastica. Il Comune di Monteporzio Catone, ha infatti concluso il suo bando di gara, ad un costo di euro 5.50 a pasto per ogni singolo bambino, tra I più alti di quelli applicati nel resto dei Comuni dei Castelli Romani (4.54 Colonna; 4.60 Montecompatri; 5.00 Zagarolo). A renderlo noto Marco Mancini, membro della commissione mensa dei genitori del Comune di Monteporzio Catone, che vedrà riunirsi i genitori degli alunni martedí 22, per valutare l’opportunità di avvalersi della facoltà, recentemente riaffermata dal MIUR, di provvedere essi stessi, ai pasti dei bambini, facendoglieli portare da casa.

Ma non solo: Nonostante Monteporzio e Colonna, siano servizi dal medesimo istituto comprensivo scolastico (il Don Milani), per gli alunni di Monteporzio, frequentanti le aule di Colonna, il prezzo di ogni singolo pasto, sale a 7.50 euro, in quanto considerato “non residente”. Sul tema è intervenuto anche il Comitato Equi Diritti, che in una nota del portavoce Marco Milani dichiara:

“La cosa più assurda in tutta questa vicenda, è che il Comune di Monteporzio Catone ha messo a disposizione le cucine di proprietà Comunale alla ditta, per permetterle di partecipare ed aggiudicarsi, questo ed altri appalti. Se il risultato è stato quello di essere penalizzati nei costi, rispetto ai Comuni limitrofi, la scelta sull’impiego di queste “proprietà cittadine” è stata quanto meno discutibile.

Assurdo poi che gli alunni di medesimi Istituti Comprensivi Scolastici, si vedano a causa di una burocrazia irresponsabile, discriminati di fatto in servizi fondamentali quali ad esempio quello della mensa alla scuola dell’ obbligo. Conti alla mano, una famiglia di Monteporzio che abbia necessità di mandare due figli nelle aule di Colonna, tra mensa e scuolabus, si troverebbe a dover pagare circa 360 euro mensili.

Su queste problematiche I cittadini sembrano abbandonati a se stessi, trovando più ostacoli che aiuti nella Comunità territoriale che dovrebbe esser loro più vicina. Ci auspichiamo, che.non vengano fatte opposizioni alle famiglie che, per volontà od indigenza, dovessero decidere di provvedere esse stesse, al pasto dei propri bambini”, concludono da Equi Diritti.