La campagna elettorale per il rinnovo delle amministrazioni è ormai ai binari di partenza. A Valmontone, le diverse coalizioni, in questi ultimi giorni estivi, stabiliscono accordi e programmi in previsione delle elezioni previste per la primavera prossima. E queste strategie potrebbero riguardare uno dei protagonisti della politica cittadina.
Piero Attiani, classe 1966, da sempre impegnato attivamente nella politica valmontonese ricoprendo incarichi di vice-sindaco e assessore con varie deleghe nel corso degli anni, è consigliere comunale dal 1995. All’ultima tornata elettorale è stato candidato alla carica di primo cittadino con una lista civica, Per Valmontone. ‘La spinta di un progetto comune, ampiamente condiviso da tutte le persone che aderiranno alla futura compagine elettorale alla quale avrò l’onore di appartenere, dovrà essere la principale ispirazione per dare un nuovo impulso alla politica valmontonese’.
Valmontone, è già campagna elettorale: ecco l’intervista a Piero Attiani
Cos’è mancato in questi anni a Valmontone?
‘La vita politica della nostra città, in questi ultimi anni, è stata priva di una seria e credibile progettualità. Questa mancanza ha compromesso il ruolo di Valmontone in ambito territoriale e non solo. Per ripartire è necessario quindi gettare le basi per un nuovo e più ampio programma che dia nuovo slancio alla politica della nostra città. Il programma che rimetta al centro le competenze e le capacità deve essere il primo aspetto da curare per la prossima campagna elettorale. Per queste penso sia necessario concentrarsi sulle linee programmatiche. Oltre alla necessità di un progetto di governo che raccolga le istanze delle popolazione è mancata, in questi anni, una unione politica su varie posizioni. Dobbiamo ammettere onestamente che la situazione attuale è il risultato di divisioni politiche decennali, generate da innumerevoli gelosie, piccole ripicche personali, lotte intestine. Tutto questo ha prodotto grande incertezza e ha fatto in modo che al governo andasse una classe dirigente non adatta ad una città importante come Valmontone.
Ripartire dal programma per una nuova politica?
Il programma deve essere al centro dell’attenzione per una seria politica di governo. Successivamente deve avvenire la scelta di una squadra amministrativa quale principale risorsa capace di tradurre nella pratica le scelte programmatiche stabilite. Per questo faccio un appello a quelle forze responsabili di Valmontone che hanno dimostrato, negli anni, di lavorare per il bene della nostra città, mettendo da parte una volta per tutte divisioni e personalismi sterili. Solo così si potrà arrivare ad una coalizione responsabile capace di realizzare un percorso unitario di governo.
Il suo appello è rivolto ad una parte politica in particolare?
‘No. La mia è un’apertura indirizzata a tutte quelle persone della società civile valmontonese e a tutte quelle energie migliori che vogliono impegnarsi e mettersi in gioco per il buon governo della nostra Città. Un appello rivolto anche a coloro che fanno parte dell’attuale maggioranza, dove l’insofferenza è palpabile. Se questi ultimi prenderanno atto del totale fallimento dell’amministrazione Latini prendendone le distanze, e se riterranno non concluso il loro impegno con la città ma lo vorranno affrontare con una compagine di governo di maggiore capacità, allora potremmo stabilire un dialogo costruttivo. Del resto la dimostrazione dell’immobilismo che stiamo vivendo è sotto gli occhi di tutti.
Questo stato di immobilismo in cui si trova Valmontone è da imputare alla incapacità di una classe politica?
Una classe politica priva di proposte valide genera solo progetti modesti. Valmontone, in questo periodo, vive uno stato di regressione rispetto al passato risultato di scelte politiche sbagliate. I passi indietro ci stanno facendo perdere molto tempo e stanno portando la nostra città ad uno stato di profondo impoverimento.
Le sembrano inconsistenti i risultati raggiungi dalla amministrazioni Latini?
Quali risultati?
Parlo dei progetti realizzati finora.
Ma fino ad oggi abbiamo visto solo opere di normale e quotidiana amministrazione. Qui si tratta di banale gestione comunale che può essere svolta da chiunque abbia un po’ di conoscenza burocratica. Non ho visto invece i grandi obiettivi, le scelte politiche anche ambiziose quali si dovrebbero vedere in una città importante come Valmontone. Non possiamo abbandonarci alla banalità politica di questi anni, abbiamo bisogno di un cambio di passo necessario per cambiare e migliorare Valmontone.
Di
Piero Capozi