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Campi nomadi verso la chiusura: si comincia dal River

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Campi nomadi verso la chiusura: si comincia dal River

NOMADI, VERSO LA CHIUSURA DEI CAMPI ED I SOSTEGNI ABITATIVI. SI COMINCIA DAL “RIVER”.UGL PL “QUELLO CON MINORI CRITICITÀ”. Verso la chiusura dei campi nomadi. Gli abitanti del “river”, hanno cominciato a ricevere le carte per poter accedere ai contributi per l’inserimento abitativo, in ragione dell’superamento dei campi rom della Capitale. Alle famiglie aventi diritto, viene richiesto di produrre un contratto di locazione, la prenotazione presso una struttura ricettiva  o la richiesta di deposito cauzionale del medesimo, per aver diritto ad un contributo di 800 euro mensili o a diverse somme, comunque non eccedenti 10000 euro.

Al di la delle difficoltà pratiche, di trovare locatari disposti a stipulare contratti di locazione urbana, il cui adempimento contrattuale, viene di fatto “garantito” dal Comune di Roma per un periodo temporale limitato, a destare sorpresa è che il primo dei campi rom di cui è disposta la chiusura, sia proprio il river, quello che negli anni, ha dimostrato le minori criticità sociali, rispetto agli altri campi nomadi della capitale “Sebbene la scelta dell’amministrazione appaia obbligata, per ragioni di carattere burocratico amministrative, come Sindacato dei Lavoratori della Polizia Locale di Roma Capitale, che il “river” sia stato uno dei campi più funzionali all’accoglienza dei nomadi, essendo gli episodi di roghi tossici, aggressioni a colleghi, diffusione di malattie infettive, traffico illecito di rifiuti ed occupazioni abusive dei moduli abitativi, quasi sconosciuti nella storia di questo campo” Dichiara Marco Milani, Coordinatore Romano della UGL Polizia Locale.

“Per la sicurezza di operatori, abitanti e cittadini, ci auguriamo che presto queste criticità, invece quotidianamente diffuse nel resto dei campi censiti e tollerati, possano essere quanto prima, in qualche modo risolte” Concludono dal Sindacato.