Il calore del Matusa per battere l’ultima “grande” del calcio italiano che metterà piede nella gloriosa casa del Frosinone. La partita con l’Inter ha già un sapore nostalgico per tutti i supporters giallazzurri, perché indipendentemente dalla categoria nella quale la formazione di Stellone giocherà il prossimo anno, l’avventura in serie A – e probabilmente in assoluto – dello storico impianto di Via Mola Vecchia si concluderà proprio in questa stagione.
La menzione, quindi, è doverosa per uno stadio che ha visto scorrere la storia del club canarino, rappresentando sempre un valore aggiunto per la capacità di mettere i suoi tifosi a contatto con la squadra, trasportando le emozioni direttamente nella testa e nel cuore dei giocatori. Proprio al suo caro, vecchio stadio, il Frosinone chiede il supporto decisivo per congedarsi con una salvezza che rappresenterebbe l’apice dei miracoli sportivi centrati in serie negli ultimi anni.
In attesa degli scontri salvezza decisivi per le sorti dei canarini, con i nerazzurri ci sarà la possibilità di giocarsi un jolly utilissimo per stravolgere in positivo le tabelle già compilate. Gli uomini di Mancini non vengono certo da un momento esaltante e la loro difesa subisce gol in trasferta da ben sette turni consecutivi, ma per centrare un risultato positivo servirà un Frosinone assolutamente diverso da quello visto a Genova, contando magari anche su una direzione di gara finalmente equa e lontana dagli standard mostrati da Mazzoleni.
Più di qualche dubbio per quanto riguarda la formazione che scenderà in campo, visto che il forfait dell’infortunato Sammarco e la squalifica di Dionisi costringeranno il tecnico giallazzurro a rivisitare parzialmente lo schieramento iniziale. Contro una formazione fisica come l’Inter, probabile che Stellone confermi il 4-3-3, affidandosi magari a giocatori più di gamba rispetto alla trasferta ligure. Oltre ai cambi forzati, uno dei principali indiziati a finire in panchina appare quindi Gucher, mentre in attacco la soluzione potrebbe essere quella di mettere due fluidificanti ai lati di Daniel Ciofani, destinato a sobbarcarsi quasi per intero il peso della manovra offensiva.
Le uniche certezze sono in difesa: davanti a Leali ritornerà dal primo minuto Rosi, mentre la coppia centrale sarà composta da Ajeti e Blanchard, con Pavlovic ad agire sulla sinistra. L’altro possibile dubbio di Stellone potrebbe riguardare l’utilizzo di Gori: difficile, se non impossibile, che il tecnico si privi del suo instancabile “motorino”, ma la diffida in corso pende come una spada di Damocle sulla testa del mediano di Tecchiena, che dovrà essere bravo a frenare l’irruenza al cospetto di avversari che fanno dell’agonismo la loro dote principale. A fargli compagnia in mezzo al campo dovrebbero essere Chibsah e Frara, entrambi al rientro dal 1’, con Paganini e Kragl dirottati nel tridente al fianco – per l’appunto – di bomber Ciofani.
Un solo dubbio, invece, per quanto riguarda Roberto Mancini, che dovrebbe sostituire lo squalificato Miranda con Medel al centro della difesa. Sarà lui con tutta probabilità ad affiancare Murillo, con Telles che prenderà il posto dell’altro squalificato Nagatomo sull’out sinistro e D’Ambrosio sulla fascia destra a completare il reparto davanti ad Handanovic. Il 4-2-3-1 del tecnico di Jesi prenderà forma con la coppia Kondogbia-Brozovic a centrocampo, mentre in seconda linea agiranno Ljajic, Palacio ed Eder dietro all’unica punta Icardi.