Cultura

Cori di pietre e di parole, il 16 aprile interverrà il professor Serrano: riflessioni su linguistica e archeologia

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Cori

Riceviamo e pubblichiamo

Cori di Pietre e di Parole. Terzo appuntamento con il ciclo di conferenze al Museo della Città e del Territorio

Sabato 16 Aprile, alle ore 16:30, nel Complesso Monumentale di Sant’Oliva, interverrà il prof. Francisco J. Lobera Serrano (Università La Sapienza, Roma)

Sabato 16 Aprile, alle ore 16:30, nel Complesso Monumentale di Sant’Oliva, il prof. Francisco J. Lobera Serrano (Università La Sapienza, Roma) terrà il suo intervento che ha dato il titolo al Ciclo di conferenze ‘Cori di pietre e di parole’, organizzato dalla Direzione Scientifica del Museo della Città e del Territorio di Cori, dall’Associazione Culturale Arcadia e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cori.

La città d’Arte vista come un mondo in cui le pietre costruiscono lo spazio altrimenti anonimo e informe, ma dove sono le parole e le persone a dare il nome agli spazi, dichiarandone il significato, cercando di dare senso ad un mondo di per sé caotico, complesso, fatto di memorie, di ansie e di speranze, di passato, presente e futuro.

La materia del luogo (porte, vie, torri, palazzi, quartieri, piazze chiuse e piazze aperte all’infinito…) si fonde con la lingua della città che descrive gli stessi spazi, che fa rivivere le persone del passato nei soprannomi, nelle frasi fatte e nei racconti, vivificando il presente quotidiano, e facendoci sentire questo piccolo mondo, compiuto e totale, come un essere vivente, materia e spirito, che molte, moltissime generazioni, con infiniti innesti esterni, hanno costruito, hanno mantenuto in vita, hanno modificato, hanno conservato anche nelle sue rovine, come metafora della vita dell’uomo.

La città di Cori s’impone agli occhi del forestiero soprattutto per la grandiosità delle sue costruzioni megalitiche. Ma queste stesse costruzioni, che non segnano il perimetro ma sono come arterie interne ad un organismo vivo, accompagnano per mano lo straniero in una specie di labirinto mitico fatto di muri e di rapporti. È un invito alla ricerca, alla contemplazione della bellezza e alla meditazione sulla complessità dell’esistenza umana. Ultimo appuntamento sabato 21 Maggio, alle ore 21, in compagnia dei Canusìa, ‘Fiore di cardo. Musica popolare del Lazio’, in occasione della Notte Europea dei Musei.

Conferenza museo 16 aprile