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Subiaco, l’Associazione Antonio Lollobrigida si esprime dopo il Consiglio Comunale

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Subiaco, l'Associazione Antonio Lollobrigida sulla situazione sanitaria della Valle dell'Aniene: "Non siamo tra le priorità della Asl RM 5 e della Regione Lazio"

L’ASSOCIAZIONE PER LA TUTELE DELLA SALUTE E DEI DIRITTI DEL MALATO ALL’INDOMANI DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 30 OTTOBRE SCORSO SI ESPRIME NEL SEGUENTE MODO E PRENDE ATTO:

  1. che il Sindaco di Subiaco e la sua maggioranza, non intendono lottare per il miglioramento dell’offerta sanitaria locale;
  2. che lo stesso si pone come il maggior ostacolo ad una battaglia di rispetto e dignità della Valle dell’Aniene;
  3. che la lotta per la sanità per il primo cittadino, si è chiusa con il decreto 412/2014;
  4. che il consiglio comunale di Subiaco è lo strumento dei cittadini, e non l’ente che decide del riordino della sanità;
  5. che non è di sua competenza decidere cosa si può fare e non fare rispetto ad eventuali decreti di rimodulazione dell’offerta sanitaria;
  6. che non è di sua competenza rispondere a nome e per conto della Regione Lazio e del Commissario ad Acta Onorevole Zingaretti;
  7. che i consigli comunali non sono la Suprema Corte e che soprattutto non ne hanno le capacità, viste le fallaci giustificazioni sui ricorsi non fatti;

Cosa c’è davvero dietro all’ostracismo della maggioranza di Subiaco? Noi e tanti cittadini un’idea ce la siamo fatta. E non depone a favore di chi ha scelto il ruolo di rappresentante di una intera città.

Il 31 maggio una rappresentanza dell’associazione è stata ricevuta, in Regione dalla cabina di regia, dal Direttore della ASL RM5, dal Direttore Panella e dal Presidente Zingaretti. Abbiamo preteso l’applicazione dei decreti che prevedevano la terapia intensiva, liquidata come REFUSO, e la parificazione dell’Angelucci al nosocomio di Bracciano, attraverso il polo unico Tivoli-Subiaco che comprendendo anche il distretto di Guidonia conta 250 mila abitanti e non abbiamo nessun NO, ma qualche avvertimento sulle conseguenze dei ruoli nel nosocomio.

Su quanto accaduto in quel periodo e la successiva uscita del Decreto di Errata Corrige, il silenzio dell’amministrazione era già in linea con la decisione presa in Consiglio Comunale in questi giorni.

La delibera dal Consiglio deliberata con i voti della sola maggioranza sono i mancati impegni assunti dalla Regione e mai rispettati, da noi denunciati da anni, tollerati invece dal Sindaco Pelliccia.

L’Amministrazione dà la sensazione di essersi svegliata su questo con lo stesso ritardo con cui la Regione non procede.

Ora ci spieghi il Sindaco, cosa significa tornare indietro con la proposta di equiparazione a Bracciano. E nel spiegarlo sappia che trova chi le sa rispondere ad ogni virgola circa il riordino sanitario e con numeri che attestano un totale fallimento.

Ci spieghi come può rivendicare una classificazione di Presidio in zona Disagiata come una conquista, non essendo esattamente così ambita; infatti solo l’Angelucci è presidio in tutta la provincia di Roma.

Dopo le spiegazioni però prenda atto che alla luce dei fatti del 2017 (decreti emanati e Decreti di errata corrige) la legittimità della richiesta di parificazione diventa l’unico strumento per riavere la terapia intensiva, e proteggere l’Ospedale di Subiaco da attacchi che verranno legandolo definitivamente a Tivoli DEA di 1° livello.

Prenda atto il Sindaco di Subiaco che il bacino di Bracciano conta 54000 abitanti e non gli 80 mila con cui sentenzia l’impossibilità di riconversione dell’Angelucci.

Diciamo al Delegato alla Sanità Dott. Gaetani che noi non chiediamo il Policlinico, ed esprimiamo la nostra indignazione davanti alle parole inqualificabili utilizzate dal Vice sindaco sui Comuni della Valle che hanno deliberato. Diciamo di più, continueremo a sollecitarli, e a tutelare la loro legittima espressione dalla sua minaccia? di chiamarli per non farli deliberare, (forse il vice sindaco non si è ancora ripreso dalla figura barbina fatta a marzo all’assemblea dell’Associazione Antonio Lollobrigida.

Se si è convinti che quanto proposto in Consiglio dalla minoranza, ma già dal mese di luglio direttamente da questa Associazione, non è fattibile, perché tanta paura nel deliberare?

Quando su un tema delicato come la salute, si osservano risatine nell’aula consiliare, ci si fanno domande fuori luogo, si sente che quello che si dice è falso, vuol dire che siamo al teatrino dell’assurdo con attori in delirio di onnipotenza.

Quando un Sindaco azzera le possibilità di azione della politica, che per definizione è POSSIBILITÀ; quando chiude le porte alla mediazione, al confronto, quando fugge dalle assemblee come ha fatto lo scorso anno. Quando si schiera apertamente con motivazioni ormai vecchie e smentite, contro un DIRITTO, IL DIRITTO ALLA SALUTE, ART. 32 della COSTITUZIONE, vuol dire che ha sbagliato mestiere.

Noi andiamo avanti convinti e forti dell’aiuto di altri Comuni sia del nostro Distretto che del Distretto di Tivoli (il Comune di Castel Madama ha già deliberato la nostra proposta), nella certezza che sulla sanità locale riavremo la dignità perduta.

Infatti nei nostri programmi sono già fissati incontri con gli altri comuni del Distretto di Tivoli con il Coordinamento della Presidenza della IX° Comunità Montana nella persona del Dott. Luigi Testi, come già sta facendo il Presidente della X° Comunità Montana Onorevole Luciano Romanzi.

Adiremo a tutte le strade che le norme legislative ci consentono sia a livello Amministrativo che penale.

Facciamo presente a Tutti i cittadini che la nostra Associazione ha fatto Ricorso al Capo dello Stato.