Cercavano droga gli agenti della Polizia di Stato che, insieme ai “colleghi” a quattro zampe, si sono presentati in un’officina al Portonaccio. In un soppalco sono stati infatti rinvenuti pochi grammi di cocaina ed alcuni candelotti pirotecnici che, per la loro classificazione, richiedono una licenza specifica. La sorpresa però è venuta durante la successiva perquisizione di un garage annesso all’abitazione di M.A., 37 anni, romano, quando gli investigatori del commissariato S. Ippolito hanno rinvenuto una Glock calibro 9 con 15 colpi. M.A. è stato quindi dichiarato in arresto e posto a disposizione dell’A.G. nel carcere romano di Regina Coeli.
Nasce invece da un’intuizione estemporanea dei poliziotti del commissariato Prati l’arresto di R.R., 36enne romano; gli agenti si sono insospettiti vedendolo parlottare intorno ad un piccolo autocarro per la vendita ambulante di fiori. Già da un primo accertamento l’uomo è stato trovato in possesso di hashish, poi, durante la perquisizione del suo appartamento ai castelli romani, gli stessi agenti, con l’aiuto dei colleghi del commissariato di Albano, hanno trovato altri 40 grammi di “fumo” e l’occorrente per il confezionamento delle singole dosi.
È nigeriano il pusher arrestato a Tor Vergata dagli agenti del commissariato Casilino. H.J. , queste le sue iniziali, aveva appena acquistato all’ingrosso un kilo di marijuana e lo stava vendendo al dettaglio. Anche in questo arresto si è rivelato determinante l’aiuto di Yago, uno dei migliori cani antidroga della Questura; senza il suo fiuto sarebbe stato difficile individuare l’appartamento giusto.
Quasi 40 mila euro in contanti, 700 grammi di cocaina, più di un kilo di hashish e quasi 300 grammi di marijuana, è il risultato di una perquisizione svolta dagli investigatori del commissariato Romanina. Proprietario di tutto P.C. , 22 anni, romano, già noto agli stessi operanti. Vano il suo tentativo di evitare la perquisizione consegnando spontaneamente poche dosi di cocaina.
Così come vano si è rivelato l’espediente usato L.R.M e C.M. i due pusher arrestati dalla squadra di polizia giudiziaria del commissariato Primavalle. La loro “piazza di spaccio” era al Quartaccio, chiusi dentro un miniappartamento, vendevano la droga attraverso una fessura appositamente creata in una porta blindata, qualora la polizia si fosse avvicinata, le vedette dotate di walkie-talkie li avrebbero avvertiti e la sostanza sarebbe finita nello scarico del wc. I poliziotti, per ovviare a ciò, hanno “puntato” sui clienti: punteggiando con vari sequestri a carico dei tossicodipendenti che avevano appena acquistato cocaina e crack, hanno reso superfluo trovare la droga in mano ai pusher. Quando, al termine delle indagini, è scattato il blitz degli investigatori, gli spacciatori, prima di aprire la porta hanno buttato la droga, ma per loro l’arresto era già stato “decretato”.